Elezioni Usa midterm 2018, perché Trump vince anche se perde

Il presidente ha fatto molte promesse di difficilissima realizzazione. Se perdesse la Camera, potrebbe accusare i democratici di aver fermato il suo programma. E la sua candidatura alla Casa Bianca nel 2020 sarebbe ancora più forte

Il presidente Donald Trump (Ansa)

Il presidente Donald Trump (Ansa)

Washington, 6 novembre 2018 - Non lo può dire a nessuno, nemmeno ai suoi fedelissimi. Eppure Donald Trump potrebbe vincere anche perdendo le elezioni di midterm. Secondo tutti gli analisti, i repubblicani dovrebbero mantenere il controllo del Senato, mentre i democratici dovrebbero strappare la Camera. In entrambi i casi le possibilità che questo scenario si realizzi sono sopra l'80%. Se la perdita di entrambi i rami del Congresso sarebbe uno smacco difficile di digerire, l'ipotesi che vede l'Elefante abbandonare unicamente il controllo della maggioranza dei deputati potrebbe rivelarsi un toccasana per il presidente Usa. Un ricostituente eccezionale - secondo molti addetti ai lavori - anche in ottica 2020, quando si tornerà a votare per la Casa Bianca.

Negli ultimi giorni il tycoon è sceso in campo per scatenare l'entusiasmo dei suoi supporter. Donald, curiosamente, si è concentrato nella difesa della maggioranza rossa (il colore del centrodestra) al Senato. Di più. Il presidente ha candidamente ammesso che la Camera è praticamente perduta. “Potrebbe succedere. Sapete cosa vi dico? Non preoccupatevi, troverò un modo per farcela lo stesso”, ha detto nei giorni scorsi.

Ma perché a Trump potrebbe convenire perdere il ramo basso del Congresso? La ragione è da cercare nella sua agenda politica. In campagna elettorale il presidente ha fatto molte promesse. Alcune, come la costruzione di un muro al confine con il Messico o l'eliminazione della riforma sanitaria voluta da Obama, sono di difficilissima realizzazione, anche disponendo di una maggioranza bulgara a Capitol Hill. Trump su questi punti ci ha messo la faccia e se non dovesse realizzarli entro il 2020, la sua base non glielo perdonerebbe.

E così una sconfitta di misura nelle elezioni di midterm potrebbe salvare il presidente. L'anatra zoppa (così viene definito il capo dello Stato americano quando Camera o Senato finiscono all'opposizione) potrebbe arrivare più lontano di una in perfetta salute. Con il ramo più basso del Congresso in mano ai democratici, le misure più estreme del programma di Trump non hanno praticamente speranza di diventare legge. Il presidente, a questo punto, potrebbe tranquillamente scaricare la colpa sui suoi avversari, accusandoli di avergli tarpato le ali.

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Ovviamente non è tutto oro quello che luccica. “Una sconfitta repubblicana alla Camera – fa notare il Washington Post – potrebbe significare ulteriori indagini (vedi il Russiagate, ndr). Inoltre il presidente potrebbe essere costretto a mostrare le sue dichiarazioni dei redditi, gelosamente tenute segrete fino a ora”. Ma i pro di un ko, paradossalmente, sembrano essere più dei contro. Anche lo spauracchio di un impeachment potrebbe giocare a favore del presidente. I democratici, se dovessero strappare la maggioranza alla Camera, sarebbero pressati dalla base per condurre una lotta senza quartiere contro il presidente. E Trump potrebbe beneficiare di un effetto Clinton a colori invertiti. L'allora presidente blu, finito nei guai per le bugie sulla relazione con Monica Lewinsky, fu ritenuto dall'elettorato vittima di una inutile persecuzione da parte dei rossi. E allora, sotto sotto, forse anche Donald – che nel 2020 ha tutte le carte in regola per ripresentarsi - spera che questa sera i democratici non lo deludano.

@LucaBolognini82