Elezioni Usa midterm 2018, cosa sono (e perché sono importanti)

Seggi aperti. Non si vota per il presidente, ma se i repubblicani dovessero perdere una o entrambe le Camere, Trump diventerebbe una "anatra zoppa"

Donald Trump (Ansa)

Donald Trump (Ansa)

Washington, 6 novembre 2018 - Oggi è il giorno delle elezioni di midterm negli Usa, le più importanti negli Stati Uniti dopo quelle con cui si elegge il presidente. Seggi aperti già in 37 stati Usa dal primo pomeriggio, così come nel District of Columbia dove si trova la capitale federale Washington. Gli americani sono chiamati quest'oggi alle urne per rinnovare completamente la Camera (435 seggi) e circa un terzo (35 seggi su 100) del Senato. Verranno eletti inoltre 39 nuovi governatori e diversi sindaci, tra cui quelli di Washington, San Francisco e Phoenix. Si chiamano elezioni di midterm perché avvengono due anni dopo le elezioni presidenziali, a metà del mandato che scade al quarto anno. Non riguardano l'elezione del presidente degli Stati Uniti, anche se molti esperti ritengono che il voto di quest'oggi sia un vero e proprio referendum sull'operato di Donald Trump. Non sembra essere un caso il fatto che Facebook abbia bloccato 115 account sospettati di essere legati a entità straniere e di voler interferire nel voto. I risultati cominceranno ad arrivare dall'una di notte (ora italiana) del 7 novembre.

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PERCHE' SONO IMPORTANTI - L'equilibrio tra Camera e Senato è fondamentale. Nonostante il presidente degli Stati Uniti abbia molti poteri, i provvedimenti legislativi devono necessariamente passare per l'approvazione di entrambi i rami del Congresso. Se i Repubblicani - che attualmente detengono la maggioranza sia alla Camera che al Senato - dovessero perdere la maggioranza anche solo in una delle due camere, il Presidente diventerebbe quella che in gergo viene chiamata "anatra zoppa" (lame duck). Situazione che si presentò all'ex presidente Obama, che alle midterm del 2010, perse la maggioranza sia alla Camera, sia al Senato. Se i dem dunque conquistassero la maggioranza al Senato, potrebbero riuscire a bloccare la nomina dei giudici della Corte suprema e dei membri dell'esecutivo. Per quanto riguarda invece l'impeachment, ossia la messa in stato di accusa del presidente, al Senato serve una maggioranza dei due terzi e quindi, anche se i democratici dovessero vincere ogni seggio, avrebbero comunque bisogno dei voti dei repubblicani per attivare la procedura. 

Elezioni Usa midterm 2018, ultimi sondaggi. Repubblicani in recupero

SONDAGGI - Nell'ultimo sondaggio della Cnn i democratici sono in vantaggio sui repubblicani: 55% a 42%. Esiste la possibilità dunque che anche Trump diventi una "anatra zoppa"? Il sito di analisi fondato e diretto da Nate Silver prevede un 85% di probabilità che i Repubblicani mantengano la maggioranza in Senato, ma attribuisce una probabilità ancora più alta (86%) alla vittoria dei democratici alla Camera. Motivo di questo apparente paradosso è che al Senato si rinnovano 35 scranni, e attualmente, 26 di questi sono in mano ai dem, mentre alla Camera, che si rinnova per intero, sui 73 collegi definiti "più incerti" dagli analisti del Cook Political Report, ben 69 sono oggi rappresentati dai repubblicani.