Roma, 11 luglio 2024 – Fosse comuni sono state rinvenute ad Avdiivka, nella regione controllata da Mosca del Donetsk. Secondo quanto appreso dall’agenzia di stampa russa Tass, che cita un deputato della Repubblica separatista popolare di Donetsk, si tratterebbe di “diverse dozzine di corpi di civili”, alcuni con addosso segni di tortura. Sono in corso le identificazioni e la ricerca dei parenti dei defunti.
Nel frattempo, a Washington, continua il summit della Nato, che vede impegnati i leader dei 32 paesi membri. Il tema centrale è proprio il conflitto in Ucraina: ieri il sostegno a Kiev è stato ribadito con la promessa di ulteriori aiuti militari. Oggi Biden ha promesso a Zelensky altri 225 milioni di dollari di forniture. Il presidente ucraino è intervenuto chiedendo ai paesi alleati di rimuovere le restrizioni sugli attacchi con armi occidentali in territorio russo. “La vittoria ci sarà quando i russi accetteranno di sedersi al tavolo della pace e di non continuare la guerra di invasione – ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani – Il destino di Kiev nella Nato è segnato”.
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I piani degli Usa di dispiegare missili a lungo raggio in Germania sono "passi verso il ritorno della guerra fredda". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, secondo quanto riporta la Tass.
"Non sapevo che Viktor Orban andasse da Putin o in Cina o da Trump quando è venuto in Ucraina". Lo ha detto Volodymyr Zelensky a Washington. "Con tutto il rispetto per tutti i Paesi, piccoli o grandi, non tutti i leader possono fare i mediatori, ci vuole il potere", ha aggiunto il leader ucraino.
"Se vogliamo vincere abbiamo bisogno che i nostri partner eliminino tutte le restrizioni" sugli attacchi con le loro armi in territorio russo. Lo ha detto Volodymyr Zelensky a Washington.
"Sono convinto che l'Ucraina è vicina all'ingresso nella Nato. Il prossimo passo sarà l'invito formale e poi la piena membership". Lo ha detto Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa durante il vertice della Nato a Washington.
Joe Biden ha annunciato oggi in un incontro con Volodymyr Zelensky, a margine del summit Nato, un nuovo pacchetto di aiuti da 225 milioni di dollari per l' Ucraina, compreso un sistema missilistico Patriot (il secondo finora) per rafforzare le sue difese aeree. Il pacchetto include missili antiaerei Stinger, munizioni per sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità o Himars e altri proiettili di artiglieria da 155 mm e 105 mm.
Olaf Scholz, cancelliere tedesco, ha affermato che i missili a lungo raggio statunitensi in Germania contribuiranno a "garantire la pace".
"Gli Stati Uniti hanno deciso di dispiegare le capacità di attacco di precisione in Germania, e credo che questa sia un'ottima decisione, che si inserisce in tutte le decisioni di cui abbiamo già parlato", ha dichiarato Scholz al vertice Nato di Washington.
Il ministro della Difesa Crosetto ha firmato con gli omologhi di Francia, Germania e Polonia una lettera di intenti sull'European Long-Range Strike Approach a margine del vertice Nato.
Il piano è finalizzato a "migliorare la nostra capacità, come europei, di sviluppare, produrre e fornire capacità nel campo degli attacchi a lungo raggio, che sono estremamente necessarie per scoraggiare e difendere il nostro continente".

"La guerra in Ucraina e la nostra risposta determinano anche il grado di credibilità della Nato e l'efficacia della sua deterrenza", ha detto la prima ministra estone Kaja Kallas a Washington. Kallas ha sottolineato che Kiev è stata attaccata dalla Russia solo perchè si trova in una "zona grigia". "Le zone grigie sono un fattore di conflitto: non ritengo si tratti di un elemento che gioca a favore della pace" ha concluso.
L'Unione europea è "profondamente preoccupata" e il "disagio è profondo" per i recenti viaggi di Viktor Orban in Russia e in Cina. Lo ha detto Josep Borrell, Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, in un'intervista alla Efe, commentando il "comportamento" del premier ungherese. Pochi giorni dopo aver assunto la presidenza di turno del Consiglio dell'Ue l'1 luglio, Orban, alla guida del Paese europeo più vicino al Cremlino, ha visitato Kiev, Mosca, Pechino e Washington in quella che ha definito una "missione di pace" per la guerra in Ucraina. Nelle scorse ore, un cartellino giallo a Orban per i suoi viaggi spericolati è arrivato dal Coreper, il Comitato che riunisce i rappresentanti permanenti presso l'Unione Europea, con l'ammonizione degli ambasciatori di 25 Stati membri, esclusa la Slovacchia. Non seguiranno misure concrete dell'Ue, mentre Budapest ha assicurato che le visite di Orban erano "strettamente bilaterali" e solo per "sondare la fattibilita' e le condizioni per un cessate il fuoco".

Migliaia di ucraini si sono fatti avanti per partecipare alla "brigata dei volontari" ucraini sorta in Polonia: lo riporta il governo di Varsavia secondo quanto scrive la Dpa. "Molti di loro vogliono davvero servire il proprio Paese e dare un contributo al fronte, ma allo stesso tempo dicono: 'non vogliamo essere mandati a combattere senza un adeguato addestramento e senza le armi necessarie'", ha riferito il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, affermando fra l'altro che l'intenzione della Polonia sia quella di fornire questo addestramento militare. "Se ciascun paese europeo facesse così, l'Ucraina avrebbe più brigate", aggiunge il capo della diplomazia polacca.
"La Nato è di fatto pienamente coinvolta nel conflitto attorno all'Ucraina". Lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. "Abbiamo a che fare con un'alleanza molto potente di Stati che persegue una politica ostile nei confronti" della Russia "e non la nasconde. Tutto ciò richiederà l'adozione di misure di risposta ponderate, coordinate ed efficaci per contrastare la grave minaccia rappresentata dalla Nato", ha dichiarato Peskov aggiungendo che l'infrastruttura militare della NATO si sposta costantemente verso i confini della Russia. "Siamo obbligati ad analizzare molto a fondo le decisioni prese al vertice di Washington, le discussioni che hanno avuto luogo, il testo della dichiarazione adottata"
Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha affermato che Mosca deve impegnarsi per far "scomparire" l'Ucraina e la Nato. Intervenuto su Telegram, l'ex presidente russo ha citato la dichiarazione finale di ieri del summit Nato a Washington in cui si sottolinea che il percorso dell'Ucraina verso l'ingresso nell'Alleanza è "irreversibile" ed ha commentato: "La conclusione è ovvia. Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che il 'percorso irreversibile' dell'Ucraina verso la Nato finisca o con la scomparsa dell'Ucraina o con la scomparsa della Nato. O, meglio ancora, di entrambe".

La Russia non ha intenzione di partecipare a una seconda conferenza di pace sull'Ucraina, dopo quella del mese scorso in Svizzera, dal momento che le sue proposte vengono ignorate. Lo fa sapere il vice ministro degli Esteri di Mosca, Mikhail Galusin, citato da Ria Novosti, sottolineando che un nuovo summit, che potrebbe essere ospitato dall'Arabia Saudita, esaminerebbe ancora una volta unicamente le proposte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Per noi ultimatum di questo tipo sono inaccettabili e non prenderemo parte a questi summit" conclude, commentando alcune indiscrezioni secondo cui Kiev starebbe lavorando a una seconda conferenza, da tenersi prima delle presidenziali americane di novembre.
La Cina ha risposto alle accuse piovute durante il summit Nato in corso negli Stati Uniti, che la vedono aver favorito la Russia nelle sue mire sull'Ucraina. "La Dichiarazione del vertice di Washington è piena di mentalità da guerra fredda e retorica belligerante - ha dichiarato la missione di Pechino nell'Unione europea - I paragrafi relativi alla Cina sono provocatori con evidenti bugie e calunnie. Respingiamo e deploriamo fermamente queste accuse e abbiamo presentato serie rimostranze alla Nato".

Ad Avdiivka, occupata dai soldati del Cremlino dal febbraio scorso, sono state rinvenute delle fosse comuni. A riportarlo è l'agenzia di stampa russa Tass. Le cause di morte sarebbero diverse, con alcuni cadaveri che mostrano “segni di tortura”, come sottolineato dal vicepresidente del parlamento separatista filo-russo Sergey Prokopenko. Sono in corso le identificazioni.
