Domenica 6 Luglio 2025
PATRIZIA TOSSI
Esteri

Dalai Lama: “Dopo la mia morte sarà nominato un successore”. Tuona Pechino: “Dovrà essere approvato dalla Cina”

Un portavoce del governo cinese ha precisato che il nome verrà estratto a sorte da un’urna d’oro. Così era successo per i predecessori di Gaytso. I tibetani temono ingerenze e manipolazioni

Dalai Lama: “Dopo la mia morte sarà nominato un successore”. Tuona Pechino: “Dovrà essere approvato dalla Cina”

Roma, 2 luglio 2025 – Alla morte del Dalai Lama verrà nominato un successore per garantire la continuità del suo ruolo di guida spirituale della comunità tibetana. È quanto si legge in una dichiarazione rilasciata in occasione del 90esimo compleanno di ‘Sua Santità’.

"Affermo che l'istituzione del Dalai Lama sarà perpetuata", ha detto in un video messaggio letto nel monastero di McLeod Ganj, nell'India settentrionale, dove vive in esilio da quando ha lasciato il Tibet controllato dalla Cina nel 1959.

Parole che rassicurano: molti tibetani in esilio temono che la Cina nomini un successore per rafforzare il controllo su un territorio, il Tibet, in cui ha inviato truppe nel 1950. E, infatti, è già arrivata la dura replica di Pechino: il successore del Dalai deve essere "approvato dal governo centrale" cinese. Il 6 luglio, il Dalai festeggerà 90 anni e lo farà in India, dove vive in esilio dal 1959.

CELEBRAZIONE DEL 90° COMPLEANNO DI SUA SANTITÀ IL DALAI LAMA
Il XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso

Cina: "Deve essere scelto per estrazione a sorte”

La Cina ritiene che la reincarnazione del Dalai Lama debba essere approvata dal governo di Pechino. Lo ha ribadito , in conferenza stampa un portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, respingendo al mittente la dichiarazione del Dalai Lama secondo cui il processo di ricerca e riconoscimento della sua reincarnazione spetterà esclusivamente alla Gaden Phodrang Foundation, un'organizzazione da lui fondata nel 2015 per mantenere e sostenere i doveri religiosi e spirituali della guida spirituale dei tibetani.

La successione del Dalai Lama deve rispettare le leggi e i regolamenti cinesi, nonché "i rituali religiosi e le convenzioni storiche", ha precisato il portavoce di Pechino, aggiungendo che l'identificazione del successore del Dalai Lama può avvenire solo tramite il sistema dell'estrazione a sorte da un'urna d'oro.

"La reincarnazione del Dalai Lama, del Panchen Lama e di altre grandi figure del Buddismo devono essere scelte per estrazione a sorte da un'urna d'oro e poi approvate dal governo centrale", ha aggiunto Mao. La pratica, ricorda la Bbc, era stata introdotta nel 1792 ed è stata utilizzata per selezionare i precedenti Dalai Lama, ma i critici affermano che sia stata manipolata dalle autorità cinesi, un'accusa Pechino respinge con forza. Secondo la Cina, in ogni caso, l'usanza è una "forma unica" del buddhismo tibetano e in linea con la pratica della "libertà di credo religioso" del governo cinese.

Dalai Lama: “L’istituzione continuerà”

Nel video messaggio trasmesso in apertura di un incontro con i massimi leader religiosi tibetani, il Dalai Lama ha riferito di aver ricevuto "messaggi attraverso vari canali da tibetani in Tibet che da tutto il mondo lanciavano lo stesso appello", motivo per cui "in accordo con tutte queste richieste, affermo che l'istituzione del Dalai Lama continuerà", ha quindi annunciato, secondo una traduzione ufficiale.

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Il video messaggio del Dalai Lama in cui annuncia la successione

Come verrà scelto il XV Dalai Lama

Il leader spirituale dei tibetani ha inoltre ribadito che il processo di ricerca e riconoscimento della sua reincarnazione spetterà esclusivamente alla ‘Gaden Phodrang Foundation’, un'organizzazione da lui fondata nel 2015 per mantenere e sostenere i doveri religiosi e spirituali del Dalai Lama. "Nessun altro ha l'autorità di interferire in questa questione", ha precisato.

La massima guida spirituale dei buddisti tibetani ha infatti precisato che la responsabilità dell'identificazione del XV Dalai Lama "sarà di esclusiva competenza" del Gaden Phodrang Trust, l'ufficio del Dalai Lama, con sede in India. "Ribadisco che il Gaden Phodrang Trust ha l'autorità esclusiva di riconoscere la futura reincarnazione; nessun altro ha la stessa autorità per interferire in questa questione", ha aggiunto.

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Il Dalai Lama alla cerimonia a McLeod Ganj per la celebrazione dei suoi 90 anni

L’esilio in India e il futuro della leadership tibetana

Il Dalai Lama e migliaia di altri tibetani vivono in esilio in India da quando le truppe cinesi hanno represso una rivolta nella capitale tibetana Lhasa nel 1959. La sua età avanzata – il 6 luglio festeggerà 90 anni – ha anche suscitato preoccupazione per il futuro della leadership tibetana e per la delicata questione della sua successione.

Mentre la Cina lo condanna come ribelle e separatista, il Dalai Lama, riconosciuto a livello internazionale, si descrive come un "semplice monaco buddista". Molti tibetani in esilio temono che la Cina nomini un successore per rafforzare il controllo su un territorio in cui ha inviato truppe nel 1950.