Venerdì 26 Aprile 2024

Usa, condannato a morte in preda a convulsioni e vomito. Polemiche sui farmaci

Ancora in Okhlahoma una terribile esecuzione capitale destinata a riaprire la polemica sulle iniezioni letali

John Grant, condannato a morte

John Grant, condannato a morte

Washington, 29 ottobre 2021  - E' destinata a riaprire la polemica sulla pena di morte la terribile esecuzione in Okhlahoma di John Grant, morto dopo una lunga e dolorosa agonia. Era la prima esecuzione dalla moratoria del 2015 in questo stato. Il condannato, un afroamericano di 60 anni, dopo la prima di tre iniezioni letali ha avuto forti convulsioni ed ha vomitato più volte. 

Secondo quanto riporta la Cnn lo staff medico del carcere è dovuto entrare più volte nella sala dell'esecuzione per asciugare il volto del condannato. 

Dopo un quarto d'ora da incubo Grant è stato dichiarato incosciente alle 16.15. A questo punto sono state somministrate le altre due sostanze che hanno portato il condannato alla morte, dichiarata alle 16.21.  Grant era stato condannato alla pena capitale nel 2000 per aver ucciso un dipendente del carcere, quando stava scontando una pena all'ergastolo per diverse rapine.  

Ma non finirà così, la tortura subita da Grant riporta a galla le polemiche sulle condanne a morte con le iniezioni letali: nel mirino il farmaco sedativo Midazolam. 

Le esecuzioni delle condanne a morte erano state sospese in Oklahoma nel 2015, come conseguenza della morte un anno prima di un condannato che non aveva perso conoscenza, ed aveva accusato convulsioni dopo l'iniezione del farmaco sotto accusa. Quella volta s'interruppe la procedura, ma il prigioniero era morto d'infarto un'ora dopo.