Giovedì 25 Aprile 2024

Scoperto un buco nero 'dormiente' nella Grande Nube di Magellano

Il primo di questo tipo individuato al di fuori della nostra galassia

Il buco nero VFTS 243 con la stella massiccia compagna

Il buco nero VFTS 243 con la stella massiccia compagna

Roma, 18 luglio 2022 - Un buco nero 'dormiente' è stato individuato nella vicina galassia la Grande Nube di Magellano. Il suo nome è VFTS 243 ed è il primo di questo tipo ad essere scoperto al di fuori della Via Lattea. 

Sommario

Quanto è grande

Il buco nero, scoperto dal gruppo internazionale di ricercatori guidato dall'Università Cattolica di Lovanio, in Belgio, e noto come la 'polizia dei buchi neri' per aver smentito diversi fake, ha una massa di circa nove volte quella del Sole ed è molto comune, ma non ne erano mai stati individuati al di fuori della nostra galassia.

Perché è dormiente

Il buco nero chiamato VFTS 243 è 'dormiente' perché ha una bassissima emissione di raggi-x e una scarsa interazione con la materia circostante che lo rende difficilmente individuabile. VFTS 243 fa parte di un sistema binario insieme ad una stella massiccia compagna, avente una massa che è circa 25 volte quella del Sole.

Come si è formato

Il nuovo buco nero attira l'attenzione anche per una particolarità: si sarebbe formato senza nessuna esplosione di una stella originaria, che invece "sembra essere completamente collassata, senza alcun segno di una precedente esplosione" ha spiegato Tomer Shenar che ha guidato lo studio. "Una cartteristica che lo rende importantissimo per chi studia i buchi neri".

Come hanno fatto a trovarlo

I ricercatori del gruppo dell'Università Cattolica di Lovanio per scovarlo hanno preso in esame quasi 1.000 stelle massicce presenti nella regione della Nebulosa della Tarantola, nella Grande Nube di Magellano. Sempre attenti i 'poliziotti dei buchi neri' hanno indagato per sei anni, e alla fine lo stesso Shenar ha ammesso: "Come ricercatore che ha smentito diversi potenziali buchi neri negli ultimi anni, ero estremamente scettico riguardo a questa scoperta ma non siamo riusciti a trovare una spiegazione plausibile per i dati in nostro possesso che non coinvolgessero la presenza di un buco nero". Le osservazioni sono state fatte con il Very Large Telescope (Vlt) dello European Southern Observatory (Eso), situato in Cile.