Venerdì 26 Aprile 2024

Boris Johnson, l’ultima scivolata. Lite show con la fidanzata

I vicini registrano tutto e chiamano la polizia. E i Tory si interrogano

Boris Johnson con la fidanzata Carrie Symonds

Boris Johnson con la fidanzata Carrie Symonds

Londra, 23 giugno 2019 - Boris Johnson è stato finora il super-favorito per la carica di premier britannico, ma da ieri la sua ascesa, apparentemente inarrestabile, potrebbe essere stata deragliata. La ragione? Una lite con la fidanzata. Non una lite normale, ovviamente, perché parliamo di Boris Johnson, uno che fa tutto sopra le righe. E quindi la litigata sarebbe stata costellata di piatti che volavano, bicchieri infranti, urla belluine e colpi alle pareti.    La coppia pare abbia iniziato a bisticciare dopo la mezzanotte, svegliando dei vicini ficcanaso, che si sarebbero allarmati per la donna e – dopo aver accuratamente registrato stralci della litigata sul telefonino – hanno chiamato la polizia. I vicini hanno poi venduto la registrazione ai giornali britannici, e così tutti sappiamo che a far saltare i nervi a Carrie sarebbe stato Boris e una sbrodolata di vino sul divano.

Lei lo avrebbe accusato di "non fregarsene di niente e di nessuno" e gli avrebbe urlato più volte "vattene dal mio appartamento". Lui a sua volta le avrebbe strillato "lascia stare il mio ... di computer". Risultato: ieri mattina i giornali erano tappezzati di foto del 54enne Boris e della 31enne Carrie Symonds, che lavora al suo fianco e che pare speri di diventare la sua terza moglie. E la domanda che campeggiava su tutte le prime pagine era: è questo l’uomo che vogliamo come futuro primo ministro? Parole che rimandano a quelle fatidiche pronunciate da Michael Gove (ora ministro per l’ambiente) durante la corsa alla leadership del partito nel 2016, quando disse dell’amico e collega Boris: "non è adatto per fare il leader". Una pugnalata dalla quale Boris non si riprese, uscendo dalla gara per la leadership poi finita a Theresa May.

Questa volta, Boris si è vendicato di Gove, eliminato per un soffio (e pare con grande tattica del team di Boris). Al suo posto si è piazzato il ministro degli esteri Jeremy Hunt, considerato facilmente battibile dai johnsoniani. Ieri, al primo scontro con Hunt davanti alla base del partito, i 160mila tesserati che dovranno decidere il loro nuovo leader entro il 21 luglio, a Boris è stato chiesto un chiarimento sulla litigata della sera prima, ma lui ha liquidato il tutto senza rispondere. E quanto il misfatto possa avere effetto sulla sua corsa non è chiaro. Di sicuro Johnson è una delle personalità politiche più polarizzanti del momento. Molti lo amano ma forse ancora di più lo odiano. Un bi-divorziato, con 4 figli dalla seconda moglie e un figlio illegittimo da una delle (tante) amanti raccolte negli anni, Johnson è considerato un Casanova, in un Paese ancora puritano in queste cose. 

Dai più viene visto come un divertente politico double-face, capace di cambiare opinione a secondo di come tira il vento e quindi poco affidabile. I giornali hanno fotografato persino gli interni della sua auto, una Toyota semi-scassata e piena di cianfrusaglie, definendola "segno di una mente in disordine", come ha spiegato ai suoi lettori (di sinistra) il Guardian.

Giornalista fantasioso, brillante oratore, scintillante scrittore, Boris si è sempre immaginato paragonabile al suo grande eroe Winston Churchill, un altro uomo dalla personalità strabordante e uno dei più grandi uomini politici della storia britannica. In questo momento, la realizzazione del sogno è a un passo e, come dicono i commentatori britannici, "l’unico in grado di fermare Boris è Boris", il che la dice lunga sul livello di ammirazione che circola per il suo avversario Hunt.