Mercoledì 24 Aprile 2024

Colombia, proteste contro la violenza della polizia. Almeno 7 morti

Il sindaco della capitale: "Nella stragrande maggioranza si tratta di giovani". In vari quartieri la situazione è degenerata con assalti, atti di vandalismo e incendi di bus. Più di 140 persone sono rimaste ferite, di cui 87 poliziotti

Scontri a Bogotà (Ansa)

Scontri a Bogotà (Ansa)

Bogotà, 10 settembre 2020 -  Almeno 7 persone sono morte - la maggior parte in seguito a ferite da armi da fuoco - dopo le proteste contro la violenza della polizia scoppiate a Bogotà e dintorni in corso da due giorni. "Nella stragrande maggioranza si tratta di giovani", ha detto il sindaco della capitale, Claudia Lopez, in una conferenza stampa.  Secondo quanto si apprende, più di 140 persone sono rimaste ferite nei disordini (87 poliziotti e 55 manifestanti), gli arresti sono stati 70. I dimostranti hanno assaltato 17 stazioni di polizia e danneggiato 77 veicoli. Sono nove i bus dati alle fiamme.

Il quotidiano El Tiempo della capitale colombiana parla di "fatale brutalità", riferita alla modalità con cui le forze dell'ordine colombiane hanno reagito alle proteste popolari dei "cacerolazos" (chiamati così perchè i manifestanti fanno chiasso battendo sulle pentole), che ieri sono tornate a farsi sentire a Bogotà, dopo mesi di quarantena. Ieri a scatenare la rabbia popolare è stata l'uccisione da parte della polizia, con una pistola taser, di Javier Ordonez, un avvocato di 44 anni.