Giovedì 25 Aprile 2024

Quei bimbi spariti nel nulla. Dai nazisti a Videla, la storia (infinita) si ripete

Sul sito del governo ucraino volti, nomi e città dei piccoli portati via dai russi. I precedenti dei desaparecidos argentini, del Cile di Pinochet e dell’Olocausto

I figli dei desaparecidos argentini. I bambini adottati illegalmente nella stagione del terrore del Cile di Pinochet. I piccoli polacchi deportati in Germania nella folle ricerca di "sangue puro ariano". Oggi è Vladimir Putin a essere accusato del crimine di guerra più odioso (sul sito ucraino "Children of war" la spoon river dei bimbi spariti). Ma in tutte le guerre, da sempre, sono le generazioni che si affacciano alla vita a pagare il prezzo più esorbitante e incongruo.

Nel cosiddetto Proceso de Reorganización Nacional voluto da Jorge Rafael Videla, al potere in Argentina dal 1976 al 1981, sparirono 30 mila prigionieri. Almeno 500 bambini furono sequestrati e adottati dagli aguzzini delle loro famiglie e ancora oggi vengono cercati in tutto il mondo dal Governo (che dal 2021 sta inviando kit per il test del Dna ai consolati di diversi Paesi) e dalle tenaci "abuelas de Playa de Mayo". "Potresti essere uno dei nipoti che stiamo cercando – si legge sul loro sito – se sei nato tra il 1975 e il 1980 e hai dubbi sulla tua identità consulta questa pagina". Centotrenta sono stati rintracciati, sugli altri non si conta molto: c’è il trauma di risalire alle proprie origini, l’incredulità di immaginare amorevoli genitori capaci di atrocità confermate. Storia nota, cinematografica.

Alcuni dei bimbi scomparsi in Ucraina
Alcuni dei bimbi scomparsi in Ucraina

Quello che successe nel Cile di Augusto Pinochet tra il 1973 e il 1990 invece è rimasto a lungo nell’ombra: l’esistenza di una sorta di "rete Odessa" allestita per facilitare le adozioni all’estero di almeno 500 bambini sottratti alle madri ritenute dal regime dittatoriale in condizione di vulnerabilità, spesso con la complicità dei ginecologi.

Della sorte dei bambini sotto il nazismo ci sembra di sapere tutto, furono loro i più esposti alle violenze dell’Olocausto. Uccisi in quanto figli di persone "indesiderabili e pericolose". Deportati nei lager. Un milione e mezzo di piccole vittime. A qualcuno fu risparmiata la vita grazie al piano B degli esperti della razza della SS. A centinaia furono rapiti in Polonia e trasferiti in Germania per essere adottati in base a criteri "scientifici". Spesso però bastava essere biondi, con occhi e pelle chiara, per guadagnarsi la chance di venire "germanificati".