
Amelia Earhart a bordo del suo aereo
Atchinson (Kansas), 8 marzo 2018 - A 81 anni dalla scomparsa, il mistero di Amelia Earhart si risolve proprio nella Giornata internazionale della donna. Una coincidenza? Forse, ma anche se così non fosse, è giusto celebrare gli eroi - in questo caso le eroine - che hanno fatto la storia. E certo la leggendaria pilota americana scomparsa nel 1937 mentre volava sopra il Pacifico è un'eroina che ha anticipato i tempi.
La sua impresa - l'attraversamento in solitaria dell'oceano Atlantico - resta mitica anche a 86 anni di distanza: Amelia Earhart, al di là del fatto di essere una donna, resta una dei più celebrati piloti del mondo. E' del 1932 la sua impresa più ardita: la trasvolata in solitaria sull'oceano Atlantico (la stessa che Lindbergh fece pochi anni prima, nel 1927).
I FILM - La storia dell'aviatrice impavida ha ispirato anche diversi film: nel 1994 Diane Keaton portò la storia sul piccolo schermo con un film tv mentre nel 2009 uscì nelle sale il lungometraggio 'Amelia', con Hilary Swank, Richard Gere e Ewan McGregor. Ecco il trailer italiano:
LA VITA - La vita di Amelia al principio scorre senza troppi scossoni tra Kansas, Iowa, Canada - dove frequenta un corso di primo soccorso presso la Croce Rossa - e la Columbia University di New York dove studia da infermiera. Ma il suo sogno è sempre stato quello di volare: una passione nata a 10 anni che non l'ha mai abbandonata. Già adulta, impara a pilotare un aereo (facendo ogni tipo di lavoro per potersi permettere le costose lezioni di volo), ma l'aviazione resta poco più di un hobby fino al 1922, quando finalmente riesce ad acquistare il suo primo aeroplano grazie all'aiuto economico della sorella Muriel e della madre Amy.
E' solo a trent'anni passati, nel 1928, che a Boston conosce George Palmer Putnam, suo futuro marito: è lui a sceglierla come la prima pilota donna che tenterà un volo transoceanico. Impresa riuscita: Amelia diventa famosa, ha vinto la sua scommessa della vita. Non smetterà più di volare e quasi 10 anni dopo, alle soglie dei 40 anni, vola via - è il caso di dire - per non tornare più.
Resta molto, del mito di Amelia, anche grazie alle sue memorie: il romanzo in cui racconta la sua avventura - "20 Hours - 40 Minutes" - diventa un bestseller. E' il marito George Putnam, con grande piglio imprenditoriale, a farne una star: sull'onda del successo, col suo nome viene addirittura creata una linea di bagagli per viaggi aerei e una di abbigliamento sportivo. Sfruttando al massimo la notorietà di Amelia, George pubblicherà altri due libri scritti dalla moglie: "The fun of it" e "Last flight". E lei ci mette del suo: versatile e creativa, nel 1932 (lo stesso anno della trasvolata) disegna la sua linea d'abbigliamento 'da maschiaccio': pantaloni comodi corredati da cerniere e grosse tasche.
Non vuole fare la stilista, ovviamente: il suo pallino resta il volo, la sua missione quella di aprire la strada dell'aviazione anche alle altre donne. Raddoppia gli sforzi, diventa la prima donna a sorvolare in solitaria anche l'oceano Pacifico. E non si ferma mai, vuole raggiungere il suo sogno più grande: il giro del mondo in aeroplano. Si ferma a due terzi del viaggio: dopo 22.000 miglia Amelia scompare, perdendosi misteriosamente insieme al copilota Frederick Noonan.