{{IMG_SX}}Teheran, 5 maggio 2009 - È stata eseguita la condanna a morte per lapidazione di un uomo recentemente condannato per adulterio a Rasht, città dell’Iran nord occidentale. La notizia, riportata dall’agenzia d’informazione ‘Isna', è stata annunciata oggi da Ali Reza Jamshidi, portavoce della magistratura di Teheran il quale, durante una conferenza stampa, ha spiegato che la condanna è stata eseguita nei giorni scorsi.


La lapidazione dell’uomo è avvenuta nonostante l’ayatollah Hashemi Shahrudi, il capo della magistratura iraniana, avesse ordinato alle corti islamiche di non infliggere questo genere di sentenza a causa dell’impatto che ha sull’opinione pubblica internazionale.


Alcuni corti, tuttavia, soprattutto nelle aree rurali, ancora condannano alla lapidazione, in particolare nel caso di reati a sfondo sessuale.


Secondo l’organizzazione ‘Iran Human Rights’,
l’uomo ucciso si chiamerebbe Mohammad Ali Navid Khamam e sarebbe stato condannato dal giudice Kashani, lo stesso che avrebbe deliberato la condanna a morte di Delara Darabi, la giovane pittrice impiccata nei giorni scorsi, sempre a Rasht. In Iran, nel 2009 sono state eseguite due condanne a morte per lapidazione e anche nel 2008 due persone sono state lapidate a Mashad.