Roma, 1 giugno 2024 – Cecilia Strada, ha scelto di impegnarsi con il Pd nella contesa per un seggio a Bruxelles. Le impressioni di questa campagna elettorale?
"Sento una richiesta di speranza da parte delle persone. La speranza di mettesi tutti quanti in gioco perché ci attendono delle sfide enormi che possiamo affrontare solo insieme. Sto trovando tanto entusiasmo e anche tanta preoccupazione, perché siamo un paese in cui milioni di persone sono costrette a rinunciare alle cure perché povere, ma alla preoccupazione per la situazione si accompagna una grande voglia di raddrizzarla".
L’effetto Schlein è stato determinante per un suo impegno diretto. Crede che il nuovo corso del Pd stia producendo effetti positivi?
"Io incontro in giro tantissime persone, tanti giovani, che dicono: siamo qui perché Elly ha aperto una finestra che vogliamo abitare. Perché Elly ha iniziato ha tracciare una rotta verso la giustizia sociale di cui abbiamo bisogno. Quindi grazie Schlein per aver aperto questa finestra bellissima ma grazie anche a tutti coloro, che negli anni difficili vissuti dal partito hanno sempre mantenuto la barra dritta e hanno consentito al Pd di avere il tempo di crescere ed evolvere. E ora siamo qui".
Guerra in Ucraina. Fanno discutere le dichiarazioni del segretario Nato Stoltenberg. Crede che ci sia il rischio di un’escalation?
"Stoltenberg sta rilasciando dichiarazioni che stanno facendo indispettire non solo il mondo pacifista ma anche gli alleati della Nato. Non si agisce così, non si decidono le linee con dichiarazioni a mezzo stampa e senza consultare gli alleati. Siamo tutti preoccupati per una escalation, dal ministro della Difesa italiano all’ultimo cittadino".
Cosa fare per scongiurarla?
"Quello che serve è arrivare a una pace giusta. La posizione del Pd in tal senso è chiara: non far mancare il supporto all’Ucraina ma mettere ogni slancio e sforzo sul negoziato, a partire dalla conferenza di pace del 15-16 giugno in Svizzera, perché l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è una escalation. Viviamo in un pianeta che non ha ancora abolito le armi nucleari... Ci arrivano anche i bambini: non possiamo permetterci un’escalation.