Giovedì 25 Aprile 2024

Tiscali, il futuro dopo la fusione con Linkem

Le strategie di rilancio della prima digital media company fondata da Soru a Cagliari nel 1998

Fibre ottiche

Fibre ottiche

Da piccola realtà locale fondata a Cagliari nel gennaio del 1998 da Renato Soru a seguito della liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni in Italia, a vera e propria Digital Media Company. Questa la strada tracciata dal piano industriale 2022-2025 della Nuova Tiscali, illustrato lo scorso 18 ottobre dai dai vertici aziendali ai rappresentanti delle istituzioni del territorio sardo e alla stampa nella sede di Sa Illetta a Cagliari. Tiscali punta a “consolidare il suo attuale posizionamento nel settore telco, grazie – spiega la società – ad un’offerta integrata di servizi per cittadini, imprese e Pubbliche amministrazioni, e a valorizzare tutti gli asset dell’azienda, dal portale all’ecosistema di start up innovative del mondo digitale”. La sfida del Gruppo è quella di configurarsi come un “abilitatore tecnologico, in grado di combinare i propri asset in un ecosistema capace di generare valore e innovazione al servizio dei clienti”.

 

 

Tiscali: perdita 18,5 mln, meglio debito
Tiscali: perdita 18,5 mln, meglio debito

Il rebranding

Deriva dal latino e significa ‘mosaico’. Con il nuovo nome della Holding, Tessellis, Tiscali ha voluto suggellare il percorso di sviluppo proiettato alla diversificazione e al perfezionamento di modelli di business innovativi per le sue società. “Siamo molto orgogliosi del rebranding della capogruppo. Lo studio che ha portato alla scelta di Tessellis e alla definizione della nuova brand identity è stato complesso e articolato – spiega l’amministratore delegato di Tiscali, Davide Rota –. Abbiamo coniugato i valori di due aziende, Linkem e Tiscali, con un forte posizionamento nel mercato TLC e una notevole vocazione all’innovazione con la nuova mission del Gruppo. Proprio come in un mosaico stiamo creando un ecosistema nel segno dell’open innovation e di importanti acquisizioni e partnership strategiche per sviluppare nuovi servizi e modelli di business per accelerare la trasformazione digitale del Paese". "Grazie ai nostri talenti e al continuo investimento per lo sviluppo di nuove competenze siamo pronti per scrivere un nuovo capitolo di cui saremo protagonisti al fianco delle famiglie, delle imprese e delle pubbliche amministrazioni italiane”. Il piano industriale – come evidenziato da Rota – “prevede la valorizzazione degli asset di entrambe le società, l’infrastruttura di Tiscali e il business B2B portato da Linkem: la sua attuazione diventerà realtà grazie al team aziendale, composto da persone preparate e capaci di portare avanti il nuovo e ambizioso progetto

La fusione con Linkem

Dal 1 agosto 2022 è diventata effettiva la fusione tra Tiscali e il ramo retail di Linkem. Un’operazione che ha portato alla nascita del primo operatore italiano nel segmento degli accessi ultrabroadband nelle tecnologie FWA (Fixed Wireless Access) e FTTH (Fiber To The Home) e del quinto operatore del mercato fisso nelle telecomunicazioni, che opererà sul mercato con i due brand Tiscali e Linkem.

L’evoluzione 

Nel 1999, un anno dopo la sua fondazione, Tiscali lancia il primo servizio di accesso gratuito a Internet in Italia e in Europa Occidentale. Noto come ‘Tiscali Free Net’ il servizio ha imposto un significativo slancio allo sviluppo dell’intero mercato Internet contribuendo alla diffusione di massa della rete Internet in Italia. Grazie alla quotazione in borsa, avvenuta nel 1999, Tiscali raccoglie le risorse finanziare per supportare il progetto di espansione che la porta a divenire un player pan-Europeo. I primi anni 2000 vedono Tiscali impegnata in una serie di acquisizioni di Internet Service Provider in Europa e non solo: acquisisce nel 2000 WorldOnline, gruppo olandese che svolgeva la sua attività di ISP in Svizzera, Repubblica Ceca, Belgio, Olanda, Danimarca, Germania, Norvegia, Svezia, Spagna, Regno Unito, Austria, Sud Africa. Nel 2001 Tiscali acquisisce Liberty Surf, ISP di rilievo nel mercato francese e, contestualmente, incrementa la propria posizione in Austria, Finlandia e nel Regno Unito tramite nuove acquisizioni e integrazioni delle società precedentemente acquisite.

Asdl

Nello stesso anno lancia il servizio ADSL su tutti i mercati serviti raggiungendo nel 2004 1,3 milioni di utenti. Per far fronte alla trasformazione del mercato il Gruppo decide di rifocalizzare la propria strategia di business e avvia un piano di progressiva dismissione delle attività che porta Tiscali nel 2007 a concentrarsi su Italia e Regno Unito. È del 2007 l’acquisizione di Video Network Internationals Ltd e delle divisioni broadband e voce di Pipex Ltd, grazie alla quale la società lancia in tutto il Regno Unito il servizio IPTV (Internet Protocol television), lanciato contestualmente anche in Italia. Da quel momento Tiscali si propone come operatore unico “Full-Ip” di un innovativo pacchetto di servizi dati-voce-video. Negli anni successivi il Gruppo rafforza la sua struttura finanziaria tramite una serie di operazioni sul capitale e la dismissione di Ti Net (società di gestione del network internazionale) e della controllata Tiscali nel Regno Unito, oltre alla ristrutturazione dell’indebitamento finanziario, per poi concentrarsi esclusivamente sul mercato italiano. Tiscali diventa anche un operatore mobile lanciando i servizi MVNO grazie all’accordo commerciale con Tim e nel 2010 aderisce al progetto “2010 Fibra per l’Italia”.

Strategie

Nel 2012 vengono costituite le società Veesible S.r.l. (concessionaria che si occupa della vendita di spazi pubblicitari), Indoona S.r.l. (società finalizzata allo sviluppo dell’omonima applicazione, che integra fonia e messaggistica per chiamare, video chiamare e inviare messaggi multimediali da smartphone e da PC), e Istella S.r.l. (società finalizzata allo sviluppo di un nuovo motore di ricerca per il web italiano, nato con l’obiettivo di sistematizzare e diffondere il patrimonio culturale nazionale). La fusione con il Gruppo Aria, nel 2015, permette a Tiscali di ampliare il proprio portafoglio di asset industriali, in particolare con l’acquisizione della licenza di 42MHz di spettro su frequenza 3.5Ghz “technology neutral” e della rete di accesso proprietaria Fixed Wireless, oltre a ridurre il proprio indebitamento finanziario.

Rapporti con Fastweb

Con la cessione a Fastweb, nel 2017, della divisione large business, la Società si focalizza sul segmento consumer. Dopo aver ottenuto la proroga della licenza su frequenza 3.5GHz fino al dicembre 2029, nel 2018, Tiscali sottoscrive un accordo strategico con Fastweb che prevede la cessione della divisione wireless (inclusa la licenza di 42MHz di spettro su frequenza 3.5Ghz) e la stipula di un accordo commerciale che consente a Tiscali di ampliare il mercato indirizzabile dei servizi Fibra da circa 8 milioni di famiglie e aziende a circa 18 milioni, oltre a continuare a commercializzare i servizi LTE nelle aree “Extended Digital Divide”.

Il ritorno di Soru

Nel maggio del 2019 – a due mesi dall’accordo di ristrutturazione del debito che ha comportato per Tiscali una significativa riduzione del costo complessivo del finanziamento – il fondatore Renato Soru torna alla guida del Gruppo. La decisione è frutto di un accordo con una cordata di imprenditori italiani che ha rilevato le quote dei soci russi entrati nel 2015 con la fusione con Aria.  Nel corso del 2019 la partnership con Open Fiber ha permesso a Tiscali di focalizzarsi sull’offerta in Fibra fino a 1Giga, mentre il mercato del fixed wireless viene ampliato grazie all’accordo wholesale con Linkem. Il progetto di fusione per incorporazione del ramo retail di Linkem in Tiscali, avviato a dicembre del 2021, si è concluso lo scorso agosto.

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