Tassi alle stelle, crollano i mutui: -23,8% nei primi tre mesi del 2023

Secondo il report di Crif, l’importo medio (145 mila euro) delle richieste è in crescita dello 0,9% sul primo trimestre del 2022. La domanda di prestiti per l'acquisto della casa proviene in maggioranza da under 44 che richiedono rimborsi dilazionati tra i 25 e 30 anni

Il rapido aumento del costo del denaro deciso dalla Banca centrale europea, che ha portato i tassi al 3,75%, inizia a pesare sulle tasche degli italiani.

Mutui per la casa sempre più cari (Foto Dire)
Mutui per la casa sempre più cari (Foto Dire)

Il Taeg al 4,12

I rialzi si sono già scaricati sui mutui, con il Taeg, l’indice che comprende anche le spese accessorie, che a febbraio, secondo l’ultimo rapporto di Bankitalia, ha toccato il 4,12%.

Il crollo dei mutui

Proprio a causa di questi rincari, nel primo trimestre del 2023 le richieste di istruttoria per mutui immobiliari da parte delle famiglie italiane hanno registrato una contrazione del 23,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Lo studio del Crif

A segnalarlo è l’ultimo studio di Crif, azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information, secondo cui, considerando il solo mese di marzo, il calo della domanda di prestiti per l’acquisto di case è stata del 22,7%.

Un dato che conferma la componente strutturale della diminuzione delle surroghe, in flessione del 57,2%. Per quanto riguarda, invece i nuovi mutui erogati, questi sono calati del 4,3%.

“L’aumento del costo della vita sta mettendo a dura prova le finanze delle famiglie italiane” spiega Simone Capecchi, Direttore esecutivo di Crif.

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I timori deel famiglie

Da un recente Osservatorio Nomisma “emerge che il 13% delle famiglie ritiene il proprio reddito insufficiente per le spese primarie, tra cui quelle legate alla casa. A questo gruppo di famiglie si aggiunge chi (il 43% delle famiglie intervistate) valuta la propria condizione reddituale per i prossimi mesi alquanto incerta. Considerando il quadro macroeconomico incerto si prevede un 2023 caratterizzato da un trend che potrebbe crescere per quanto riguarda i tassi di default bancari”.

Sale l’importo medio dei mutui

Tuttavia, mentre scende il volume delle richieste di mutui, sale invece l’importo medio richiesto dagli italiani. Nel primo trimestre di quest’anno, l’ammontare medio ha toccato il record degli ultimi dieci anni, raggiungendo i 145mila euro. Rispetto alla stesso periodo del 2022 si tratta di un incremento dello 0,9%.

Per quanto riguarda la distribuzione per fascia di importo, nel primo trimestre del 2023 le richieste di mutuo per cifre comprese tra i 100mila e i 150mila euro si confermano ancora la soluzione preferita dagli italiani, scelta dal 29,6% delle famiglie, un dato sostanzialmente in linea con quello del corrispondente periodo del 2022. Al secondo posto, con il 25,8%, rimane la classe di importo compresa tra i 150mila e i 300mila euro. Dall’analisi della distribuzione delle richieste per durata, emerge che la classe più richiesta è quella da 25–30 anni, con il 36,9% del totale.

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La durata dei mutui

Nel complesso, oltre 8 richieste su 10 prevedono piani di rimborso superiori ai 15 anni, a conferma della propensione dei nuclei a privilegiare soluzioni che pesino il meno possibile sul bilancio familiare.

L’età media dei richiedenti

Anche la domanda per classi di età si mantiene pressoché stabile rispetto allo stesso trimestre del 2022. Da Crif sottolineano infatti come la fascia di età compresa tra i 25-44 anni continui a essere quella a maggiore incidenza (61,5% del totale), seguita da quella 45-54 anni che rappresenta quasi una domanda su quattro.

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