La Silver Economy vale 500 miliardi

SONO quasi un italiano su quattro e nel 2050, cioè fra poco più di 25 anni, saranno più di un italiano su tre. Stiamo parlando dell’esercito degli over 65enni, i nostri connazionali che hanno raggiunto la terza età e che, secondo le proiezioni dell’Istat, stanno diventando un segmento di popolazione via via più numeroso, grazie ai progressi della medicina e all’allungamento della vita media. Essendo una classe anagrafica in crescita, gli over 65 sono un segmento di popolazione sempre più appetibile anche per le aziende, ben consapevoli che esisterà in futuro un mercato sempre più ricco per certi tipi di prodotti e servizi destinati specificamente a chi ha i capelli bianchi. Per questo è stata coniata l’espressione Silver Economy, a indicare un insieme di attività economiche che ruotano attorno ai consumatori meno giovani.

Proprio la Silver Economy è stata più volte oggetto di studio della società di ricerca Itinerari Previdenziali che ha calcolato in oltre 290mila euro il valore medio del patrimonio posseduto in Italia da ciascun ultra 65enne (conteggiando sia i capitali finanziari che gli immobili). In un Paese come il nostro, in cui i salari sono rimasti fermi al palo, il reddito medio dei capifamiglia over 65 cresce quasi ininterrottamente da venti anni a questa parte: era attorno ai 18mila euro nel 2004, è salito sopra i 24mila nel 2014 e oltre i 28mila euro nel 2018. I nostri connazionali con i capelli bianchi, insomma, sono più benestanti che in passato e sono dunque un serbatoio di consumi e anche di investimenti, che possono trainare la crescita economica. Nella fascia anagrafica sopra i 65 anni, quasi l’80% è proprietario di un immobile destinato ad abitazione principale, mentre il 27% circa ha anche una seconda casa.

Mettendo assieme tutti i business che ruotano attorno alla terza età, Itinerari previdenziali ha calcolato che la Silver Economy vale nel complesso tra circa 320 e 500 miliardi di euro, che corrispondono a una quota del Pil italiano (ai valori del 2020) compreso tra il 20 e il 30%. Se per assurdo la Silver Economy fosse uno stato sovrano, a livello mondiale si posizionerebbe per dimensioni alle spalle degli Stati Uniti e della Cina, con un tasso di crescita annuo stimato del 5%.

Andrea Telara

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