Mercoledì 24 Aprile 2024

Più ragazzi in fila alle casse «È l’effetto ’Black friday’»

Il rapporto della società Secursat

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Li abbiamo visti per anni, trascinarsi a forza lungo le vie dello shopping. Uomini e ragazzini alla mercé di compagne assetate di compere: qualcosa è cambiato. Sarà forse l’effetto ’Black friday’? Pare di sì, perché secondo i dati raccolti da Secursat, l’archetipo del ’maschio’ allergico agli acquisti sta pian piano svanendo. Proprio nel ’venerdì nero’ dell’ultimo weekend di novembre infatti sono raddoppiati i flussi di consumatori, con una particolare incidenza su uomini e ragazzi, che – fra casse, camerini e scansie – hanno visto un aumento di circa l’8% rispetto allo scorso anno. A dare una mano all’indagine di Secursat (azienda specializzata nell’integrazione delle tecnologie di sicurezza e intelligenza artificiale applicata alle security cam) sono stati proprio gli ’occhi elettronici’, distribuiti in oltre 1.200 luoghi di vendita in tutta Italia.

Ebbene, la fantascienza è altro, perché l’analisi elaborata dall’azienda con sedi ad Asti, Milano e Roma non invade la privacy dei clienti. Ne rileva piuttosto il comportamento al momento dell’acquisto, un contributo importante quando si cerca di orientare nel modo corretto gli sforzi del personale addetto alle vendite per aumentare la soddisfazione dei clienti. «Un grande lavoro di raccolta dati – spiega Maura Mormile, business developement manager di Secursat –. La loro elaborazione può dare grandi risposte agli esercenti in giornate chiave come il Black friday».

I risultati quali sono?

«In totale si parla di circa 12mila ingressi nei camerini, contro una media di seimila in un normale venerdì, con tempi di attesa alle casse raddoppiati, come raddoppiano anche gli uomini nella zona camerini. Restano stabili invece le donne. I numeri sono in linea con lo scorso anno, e nettamente superiori a tre anni fa».

E invece l’obiettivo della vostra analisi?

«Fondamentalmente, volevamo capire se il successo dello scorso anno fosse solamente un caso isolato oppure lo speciale giorno di promozione fosse entrato davvero nelle abitudini dei consumatori, e il Black friday 2019 è stata una conferma».

Come funziona il sistema?

«Le telecamere non fanno altro che contare le teste delle persone e suddividerle per genere (i loro volti non vengono memorizzati, e così la loro identità resta al sicuro)».

Quali vantaggi può avere un rivenditore, o una grande catena grazie ai risultati di questo studio?

«È possibile arrivare meglio preparati alle giornate di promozione, per esempio incrementando il numero del personale, ridisegnando alcuni settori dell’area vendita, o semplicemente aprendo più casse».

Già, perché il vostro sistema calcola anche i tempi medi di presenza nelle aree strategiche.

«Lavoriamo con retailer che operano principalmente nel campo dell’abbigliamento, e, fra l’area casse e quella dei camerini i tempi di permanenza sono aumentati fino a 3 volte, vale a dire anche 600 persone in un’ ora. Un’altra prova che ci suggerisce come i flussi di persone siano fortemente influenzati dal Black friday».

Il vostro è un lavoro lungo 24 ore al giorno e 365 giorni l’anno. Quando la gente compra di più?

«Durante le feste, i flussi medi per esempio aumentano nell’ordine di 10001.500 presenze. Ma è in periodi promozionali come il Black friday che si raggiungono i picchi maggiori, che, nel caso di venerdì 29 sono addirittura raddoppiati rispetto a un normale venerdì»

Insomma, nonostante il web, i negozi fanno ancora la loro parte.

«È una questione di cultura, agli italiani piace ancora toccare prima di acquistare, ma non è detto che l’oggetto venga preso in negozio, perché molti dei nostri retailer hanno anche lo store online».

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