"Costruttivo, franco e cordiale": dal Mef viene definito così il colloquio di ieri tra il ministro dell’Economia e finanze, Giancarlo Giorgetti, e la commissaria Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager, sul dossier Ita-Lufthansa, e sulle criticità da risolvere per ottenere il via libera alle nozze da parte di Bruxelles. Su slot, rotte e l’hub Milano-Linate, i negoziati sono su una "traiettoria positiva", dice ancora il Mef, anche se rispetto alla scadenza prevista del 6 giugno, la decisione Ue potrebbe subire un breve rinvio. Rinvio che non sembra trovare concorde il ministro dell’Economia, che ha sottolineato "l’importanza del rispetto dei tempi della decisione da parte della Commissione per garantire un futuro positivo alla compagnia aerea italiana, ai suoi lavoratori e ai viaggiatori". Secondo fonti di Bruxelles, invece "non è escluso che possa essere concordata, con il benestare di tutte le parti coinvolte, una lieve proroga, al massimo di 20 giorni lavorativi". Che farebbero slittare la decisione a dopo le elezioni europee. "Può essere anche di pochi giorni ma va concordata e al momento la questione non è stata ancora affrontata ma tutte le opzioni sono sul tavolo. In ogni caso una mini-proroga non è inusuale in questo tipo di operazioni", è la tesi di Bruxelles.
Durato circa un’ora, quello di ieri è stato un colloquio "positivo" ma senza svolte definitive, senza un accordo di fatto: l’indagine approfondita da parte della Commissione sull’acquisizione di Ita da parte del gruppo tedesco, e prosegue lo "sforzo collettivo" per migliorare ciò che ancora non va. La Commissione aveva chiesto alle due compagnie aree di attuare una serie di “rimedi” in tre are: il rischio di posizione dominante, in particolare sullo scalo di Milano Linate e su alcune rotte che collegano l’Italia con l’Europa Centrale, nonchè il Nordamerica e il Giappone, con una riduzione della concorrenza. L’Antitrust comunitario vuole un risultato che abbia senso per i consumatori, in modo che possano volare lungo le rotte dentro e fuori l’Ue a prezzi non troppo elevati.
I rimedi sono stati presentati l’11 aprile, e le parti sono ora impegnate a "migliorarli" per rispondere alle criticità rilevate. A quanto risulta, in nessuna delle tre aree si è ancora arrivati a una soglia sufficiente per la Commissione, e comunque si tratta di “un pacchetto”, il che significa che non si può pensare a una soluzione parziale, che lasci una delle tre questioni aperte. L’evoluzione dipenderà anche da Lufthansa e da quanto sarà disposta a spingersi per venire incontro alle richieste della Commissione. Nei prossimi giorni il pacchetto di impegni verrà finalizzato – con un breve slittamento rispetto alla scadenza prevista inizialmente del 26 aprile – e partirà l’esame della Commissione Ue, che comprende anche un test di mercato. E lo slittamento rispetto alla scadenza del 6 giugno sembra una ipotesi più che realistica.