Giovedì 25 Aprile 2024

Mustier lascia Unicredit-Mps: fusione più vicina

L’ad: "Il piano non è in linea con la mia visione". Il peso decisivo di Padoan, presidente designato

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di Pino Di Blasio

Il colpo di scena era nell’aria, dopo il confronto con i consiglieri d’amministrazione nella riunione informale di domenica. Jean Pierre Mustier lascerà la guida di UniCredit alla fine del suo mandato, ad aprile 2021. Dal giugno 2016 alla guida del gruppo di Piazza Gae Aulenti, Mustier mollerà al massimo tra cinque mesi perché la sua visione è radicalmente diversa da quella dei consiglieri. E all’interno del board il peso dell’ex ministro ed ex deputato del collegio di Siena, Pier Carlo Padoan, è già diventato preponderante.

"Innanzitutto desidero ringraziare tutti i colleghi del Gruppo - è il saluto di Jean Pierre Mustier - per il loro straordinario impegno negli ultimi anni. Insieme abbiamo realizzato con successo il piano Transform 2019 e, di conseguenza, siamo in una posizione forte per continuare a supportare i nostri clienti e le comunità in tutti i nostri Paesi restando un vero gruppo pan-Europeo vincente. Nel corso degli ultimi mesi, tuttavia, è emerso che la strategia del Piano Team 23 e i suoi pilastri fondanti non sono più in linea con l’attuale visione del consiglio di amministrazione. Di conseguenza ho preso la decisione di lasciare il Gruppo alla fine del mio mandato ad aprile 2021, in modo da consentire al consiglio di definire la strategia futura".

La versione di Unicredit parte dopo l’"avvenuta scelta di Padoan a presidente designato, è ora possibile avviare i lavori sulla futura composizione del consiglio di amministrazione. Mustier manterrà il suo incarico fino alla fine del suo mandato o fino alla nomina di un successore per una transizione ordinata.

Il presidente designato e il cda inizieranno una ricerca, sia all’interno che all’esterno del gruppo, per identificare il nuovo ceo seguendo un processo di selezione rigoroso per assicurare una solida governance". La caccia al Ceo è partita, è arrivata la prima smentita di uno dei papabili: Matteo Del Fante, ad di Poste Italiane.

Nel gran ballo della finanza italiana tutte le coppie si sono formate: Intesa Sanpaolo si è presa Ubi, Banco Bpm e Bper sono alle pubblicazioni, Crédit Agricole ha lanciato l’opa su Creval. Il Tesoro ha la strada sgombraper far ballare insieme Unicredit e Mps. Per sterilizzare l’impatto dell’aggregazione andrà avanti con gli sconti fiscali da 3 miliardi e gli aumenti di capitale.

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