Mercoledì 24 Aprile 2024

Mobilità urbana. Il futuro inizia adesso

di Alberto Levi Un nuovo paradigma – più sostenibile, equo e inclusivo – per la misurazione delle emissioni di CO2 delle...

Mobilità urbana. Il futuro  inizia adesso

Mobilità urbana. Il futuro inizia adesso

di Alberto Levi

Un nuovo paradigma – più sostenibile, equo e inclusivo – per la misurazione delle emissioni di CO2 delle auto private, non più basato sulla classe Euro del motore ma sulla rilevazione del comportamento puntuale del singolo veicolo. È questa la visione del The Urban Mobility Council (TUMC), il Think Tank nato nel 2022 su iniziativa del Gruppo Unipol e presentato a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo da Matteo Laterza, AD di UnipolSai, e Sergio Savaresi, Direttore del Dipartimento Elettronica Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, ospiti dell’onorevole Giuseppe Ferrandino (Renew Europe).

Presenti, l’onorevole Maria Veronica Rossi, membro della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo, l’onorevole Massimiliano Salini, membro della Commissione per i trasporti e il turismo del Parlamento europeo, l’onorevole Patrizia Toia membro della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo, e Dario Dubolino Policy Officer, Commissione europea, DG MOVE. L’iniziativa, organizzata dal TUMC, si è inserita in un momento cruciale per la politica sulla mobilità, all’indomani dell’adozione delle ultime due proposte legislative del pacchetto ’Fit For 55%1 ’, nel contesto della COP 28.

Una proposta che si sposta dall’Italia al Parlamento europeo per portare un contributo al dibattito europeo e internazionale sul ruolo dei trasporti nella lotta al cambiamento climatico, tenendo in considerazione gli impatti sociali connessi all’elettrificazione dei veicoli con il supporto dei risultati della ricerca E-Private Mobility Index2 , realizzata in collaborazione con il Politecnico di Milano. Questi prevedono come, nei prossimi anni, circa il 70% di auto a motore endotermico non potrà essere sostituito dall’auto elettrica per diverse ragioni: autonomia di percorrenza, ricariche, costi di produzione e quindi di vendita, etc. In questo scenario di ’convivenza’ tra auto elettriche e a motore endotermico, i risultati sperimentali emersi dalla ricerca ’Greenbox: l’uso della telematica per un nuovo paradigma di sostenibilità’ 2 , evidenziano che non tutte le auto Euro 4 sono da rottamare, e non tutte le Euro 6 sono virtuose.

I risultati della ricerca si basano sulle analisi di emissione di un campione di 3.000 veicoli immatricolati sul territorio nazionale nell’anno 2022. I veicoli sono divisi in tre classi identiche di 1.000 auto per ciascun motore Euro 4, Euro 5 ed Euro 6; le percorrenze analizzate sono medio-alte (>15.000km/anno), sia fuori che dentro le zone metropolitane, in modo che l’attività di mobilità sia significativa. Dal campione dei 1000 veicoli Euro 4 e dei 1000 Euro 6 (la classe a priori ’peggiore’ e quella ’migliore’ di questa analisi) risulta, in maniera non sorprendente, che le emissioni medie totali effettive di CO2 degli Euro 4 per anno (4.350kg) sono superiori di circa il 20% rispetto a quelle medie degli Euro 6 (3650 kg).

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