Mercoledì 24 Aprile 2024

Milano Marketing Festival, focus sull'artigianato 2.0

Si chiude oggi la tre giorni di convegni e tavole rotonde promossa da Class Editori

Da sx Giulia Pessani, Gianluca Brozzetti, Guglielmo Miani e Bruno Riffeser Monti

Da sx Giulia Pessani, Gianluca Brozzetti, Guglielmo Miani e Bruno Riffeser Monti

Milano, 23 marzo 2018 - "Marketing on the road. L'evolutivo è morto? Viva la disruption" è il tema della tre giorni di convegni e tavole rotonde che si chiude oggi per Milano Marketing Festival promosso da Class Editori al Megawatt Court che ieri ha avuto il suo zenit con l'intervento in diretta streeming dall'America di Richard H. Thaler premio Nobel per l'economia 2017. Trenta gli appuntamenti, tutti di alto livello, che hanno focalizzato molti aspetti del marketing, specie sulla continua ricerca di soluzioni per l'evoluzione del gusto e i desideri dei compratori, sotto la lente degli invitati dal gruppo di lavoro presieduto dall'editore Paolo Panerai, vicepresidente e amministratore delegato di Class Editori. Particolarmente interessante l'incontro su "Capitale Milano. Quanto vale il brand della città più creativa" coordinato da Andrea Cabrini con Luca Martinazzoli, direttore marketing del Comune di Milano e Alessandro Capocchi, professore associato di Business Economy all'Università Milano Bicocca. "Arte e (Ultra) Artigiani 2.0" è stato una altro momento di particolare rilievo della tre giorni di MMF in via Watt, ieri con il talk ideato e condotto da Giulia Pessani, direttore di Gentleman & Lei, che ha invitato a parlare di come l'alto artigianato sia uno dei fari del Made in Italy Gianluca Brozzetti, Ceo di Buccellati, Guglielmo Miani, Ceo e Presidente di Larusmiani, Bruno Riffeser Monti, Founder di Fanga Shoes. "E' sempre più attuale occuparsi dell'origine e della storia ma anche dell'oggi applicato al lusso contemporaneo", ha detto Giulia Pessani.

“Il Made in Italy piace in tutti i mercati”, ha spiegato l'ad di Buccellati, marchio d'eccellenza della gioielleria italiana recentemente passato all'85% nelle mani del gruppo cinese Gangtai, “Nei nostri atlier lavorano 250 artigiani che fanno pezzi unici, ad uno ad uno - continua Brozzetti - e spesso li portiamo nel mondo per mostrare la loro maestria. Ora vogliamo raccontare la nostra manifattura ai Millenniale”. Guglielmo Miani, che con l'azienda di famiglia produce ogni anno due milioni di metri di tessuti pregiati, ha spiegato come per lui sia "un onore portare avanti una tradizione che data dal 1922 e come sia importante lavorare con la clientela internazionale nella boutique Larusmiani di via Montenapoleone". "A Massa Carrara abbiamo 40 sarti - dice Miani - questa manualità va tutelata come quella degli artigiani di Lorenzi, marchio di coltelleria e oggetti speciali che abbiamo abbinato alle nostre creazioni per far conoscere il vero artigianato iraliano fatto a mano. Perché una forbicina di alta qualità dura una vita”.

E' partita due anni la start up Fanga Shoes fondata da Bruno Riffeser Monti e si è subito segnalata all'attenzione internazionale partecipando già ad alcune edizioni di Pitti Uomo a Firenze. "Sono sempre stato appassionato di Made in Italy - racconta l'imprenditore, bolognese, 26 anni, impegnato anche nell'azienda di famiglia Poligrafici Editoriale SpA come responsabile comunicazione e immagine - e con Fanga mi piace raccontare cosa c'è dietro il costruire una scarpa ancora tutta a mano, l'esperienza e l'arte di Maestri artigiani che sono andato personalmente a scoprire in un viaggio in Italia all'interno delle migliori manifatture. E ho scoperto che sono rimasti in pochi, dieci o dodici in tutto che fanno ancora tutte le fasi di lavorazione completamente a mano - continua Bruno Riffeser Monti - e che vanno tutelati. Mi piace poi il fatto che un cliente si prenda del tempo per sé per capire il prodotto che sceglie. Insomma non c'è solo il prezzo. C'è anche la qualità del tempo. Io sono partito off line, andando personalmente con la valigia del campionario a raccontare le Fanga, cliente per cliente, perché mi piace il contatto diretto. Naturalmente siamo anche on line e da settembre con una linea dedicata. Un anno fa a Pitti Uomo mi ha fatto un primo ordine l'Eclaireur che è uno dei big store del fashion internazionale basato a Parigi, a testimonianza che col contatto diretto arrivano anche clienti importanti, insospettati". Particolarmente attrattiva poi la conversazione, sempre ieri, con James Bradburne direttore generale della Pinacoteca di Brera e Italo Rota architetto e direttore artistico di MMF col moderatore Antonio Orlando.

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