È STATO UN 2023 DA RECORD per PharmaNutra, l’azienda farmaceutica specializzata nel settore dei complementi nutrizionali a base di minerali e dei dispositivi medici per muscoli e articolazioni, ma il traguardo dei 100 milioni di euro appena superato è solo un passaggio intermedio per l’industria pisana che a settembre lancerà sul mercato due nuovi prodotti. "Non possiamo rivelare quali - anticipa Roberto Lacorte (nella foto sopra), vicepresidente di PharmaNutra e fondatore insieme al fratello Andrea - ma possiamo dire che andranno a incidere su mercati molto importanti e che si fonderanno sulla tecnologia Sucrosomiale che da sempre caratterizza il nostro lavoro per sopperire alla carenza di ferro che è uno dei deficit nutrizionali più diffusi al mondo". Intanto registrate una contribuzione al fatturato sia sul mercato italiano che estero. "Raggiungere e superare i 100 milioni di euro di fatturato è un risultato eccellente ma che valutiamo come un passaggio intermedio molto importante, da celebrare, anche perché arriva proprio nel nostro ventennale di attività e che vale molto in termini sia emozionali che concreti, perché significa entrare in una nuova dimensione, sempre più rilevante. Giudichiamo con grande soddisfazione anche i dati dei ricavi del mercato domestico e di quello estero: nel primo nel 2023 sono 68 milioni (+14,7%), mentre il mercato estero vale 32,2 milioni (+37% rispetto al 2022). Tutto questo rappresenta una fase della nostra crescita, ma siamo solo all’inizio".
In che senso?
"Ciò che mi piace sottolineare è il nostro impegno su ricerca e sviluppo, per il quale investiamo il 6% del fatturato ogni anno e che ci ha permesso di acquisire credibilità agli occhi dell’industria farmaceutica e presso la classe medica. Questo per noi è un aspetto fondamentale di fare impresa e che negli anni ha rappresentato una chiave fondamentale del nostro successo. I nostri prodotti, sotto il profilo prettamente clinico, hanno un’efficacia dimostrata e questo ci ha reso in fretta molto credibili di fronte ai medici che quotidianamente li somministrano".
Nel percorso di crescita sono arrivate anche le partnership nel mondo sportivo: dal calcio, dove siete main sponsor del Pisa e partner storico del Parma, alla vela, l’automobilismo, il ciclismo e il running.
"Più che le partnership commerciali, certamente molto importanti, mi piace soffermarmi su quelle scientifiche con Ferrari e Luna Rossa. Nel primo caso abbiamo avviato una stretta collaborazione di ambito medico scientifico con Med-Ex, la struttura che lavora al fianco di Ferrari ormai da molti anni: è un coinvolgimento concreto, su base scientifica, in linea anche con altre partnership sportive. Ma essere scelti da brand importanti come Ferrari e Luna Rossa non è casuale, ma il frutto di una credibilità scientifica che ci siamo guadagnati sul campo proprio con la divisione ricerca e sviluppo".
Un valore aggiunto che potrete misurare sul campo il prossimo autunno nell’America’s Cup a bordo di Luna Rossa.
"Saremo presenti con un progetto senza precedenti nella vela: Human Performance. Con il quale abbiamo coinvolto importanti eccellenze in ambito medico scientifico per sviluppare un programma innovativo e ambizioso: la ricerca della migliore performance fisica e mentale che per la Coppa America è un aspetto fondamentale".
E che permette ai vostri prodotti di affermarsi su scala internazionale. Quali sono le prossime sfide?
"Confermare il trend di crescita, aumentando il fatturato pur mantenendo importanti marginalità. Le potenzialità sono ancora molte, basti pensare al mercato statunitense sul quale ci siamo affacciati da poco e che rappresenta una grande parte del mercato globale del settore farmaceutico. L’incremento dei nostri ricavi esteri è trainato dalle vendite in Europa, Medio Oriente e Sudamerica, ma ci aspettiamo grandi progressi proprio dagli Stati Uniti".
Lei si è soffermato molto sulla credibilità scientifica dei vostri prodotti e sugli investimenti in ricerca e sviluppo, ma quello degli integratori e dei complementi nutrizionali è spesso un mercato con poche regole.
"Ci aspettiamo dal Governo molto di più sull’aspetto regolatorio di questo settore. A beneficio delle industrie e dell’utenza. Non siamo industriali farmaceutici di serie B e i nostri prodotti sono molto importanti come complemento alle terapie. I complementi nutrizionali realizzati da aziende come la nostra, che è quotata in Borsa e quindi ha precise responsabilità nei confronti degli investitori, sono spesso correlati a precise terapie mediche e farmacologiche. Per questo servirebbero regole più stringenti per aumentare la sicurezza dei prodotti".
Il ventennale è stato caratterizzato dalla nascita della vostra nuova sede pisana e dalla fusione per incorporazione di altre due aziende in Pharmanutra. Perché queste scelte?
"Lo scorso ottobre abbiamo aperto la nostra nuova ‘casa’, il nostro miglior biglietto da visita, la rappresentazione perfetta di ciò che siamo: una struttura semplice, trasparente ed estremamente efficace. Visione e prospettiva verso il futuro, insieme alla concretezza e alla qualità della scienza che qui verrà prodotta, grazie alla realizzazione di un innovativo laboratorio di ricerca e del nuovo polo produttivo. Mentre la fusione per incorporazione di Junia Pharma e Alesco risponde alla necessità di un riassetto organizzativo del gruppo e all’esigenza di perseguire una maggiore efficienza gestionale".