Domenica 8 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Rodolfi. Mansueto. Fatturato a quota 130 milioni

Il fatturato di Rodolfi Mansueto raggiunge i 130 milioni di euro nel 2023, con una crescita costante e piani per il futuro incentrati sulla sostenibilità e l'innovazione.

Rodolfi. Mansueto. Fatturato a quota 130 milioni

Il fatturato di Rodolfi Mansueto raggiunge i 130 milioni di euro nel 2023, con una crescita costante e piani per il futuro incentrati sulla sostenibilità e l'innovazione.

UN FATTURATO che nel 2023 è arrivato a quota 130 milioni di euro, con una crescita esponenziale negli ultimi 4 anni, dove il turnover complessivo è quasi raddoppiato rispetto al 2019. Numeri positivi quelli messi a segno da Rodolfi Mansueto, la storica azienda di Parma specializzata da oltre 125 anni nella trasformazione del pomodoro, arrivata oggi alla quarta generazione con il presidente Aldo Rodolfi (nella foto a destra). È imminente una importante campagna di rebranding finalizzata ad evidenziare sempre di più il marchio Rodolfi allo scopo di uniformare l’utilizzo dei marchi nel mondo, principalmente nel canale retail, visto che già ora l’export vale il 55% dei ricavi con particolare focus su paesi quali Usa, Canada e Francia. Nel 2023 grazie ai tre stabilimenti di Ozzano Taro, Fontanini e Castelguelfo, Rodolfi ha trasformato 270mila tonnellate di pomodoro fresco, cifra che ha permesso allo storico marchio fondato nel 1896 da Mansueto Rodolfi di confermarsi fra i 30 maggiori produttori del settore in tutto il mondo, con una presenza consolidata in 80 Paesi.

Una produzione 100% italiana: gli oltre 300 coltivatori di pomodoro che forniscono la materia prima sono infatti situati in un’area di 60 chilometri dagli stabilimenti: le tre province più rappresentate sono Parma, Mantova, Piacenza e Ferrara. Una caratteristica che permette una lavorazione del pomodoro nell’arco di poche ore dalla raccolta e riduce l’impatto ambientale legato al trasporto. Una sostenibilità, quella di Rodolfi, che non si esaurisce nelle sue tipiche coltivazioni a chilometro zero: energie rinnovabili, biodiversità, ridurre il consumo di acqua e le emissioni legate ai trasporti sono i valori guida dell’azienda per quanto riguarda l’ambiente. "Nel 2024 – spiega il direttore commerciale generale Guido Montecchi (nella foto a sinistra, sopra) – il nostro obiettivo è spingere il fatturato verso i 135-140 milioni, consolidando e comunque aumentando i nostri volumi che vengono da 4 anni di crescita importante". Il prodotto storico di riferimento nel canale retail è rappresentato dall’iconico tubetto Ortolina, tra i primissimi sughi pronti in questo formato ad apparire sul mercato. Si tratta di una ricetta creata nel 1936 con l’iconico slogan ‘L’orto in cucina’ a base di verdure fresche e naturalmente pomodoro di prima scelta. Soddisfatto Aldo Rodolfi, presidente di Rodolfi Mansueto: "Nel 2023 abbiamo confermato la nostra crescita sul mercato, con un trend positivo costante negli ultimi anni che consolida la nostra presenza tra i maggiori produttori del mondo. Lo scorso anno abbiamo trasformato più di 270mila tonnellate di pomodoro fresco, assumendo oltre 400 lavoratori stagionali durante il periodo della raccolta che si sono aggiunti ai 110 lavoratori dipendenti fissi. Nel 2024 – continua il presidente Aldo Rodolfi – proseguiremo con gli investimenti in comunicazione su diversi canali e con diverse iniziative, come già fatto nel 2023, con l’obiettivo di sostenere i nostri marchi durante tutto l’anno e continueremo a lavorare per la sostenibilità e il rispetto per il territorio, a cui teniamo particolarmente".

Non mancheranno gli investimenti perché verrà potenziato l’impianto fotovoltaico installato nello stabilimento di Ozzano Taro, arrivando così a sfiorare i 5mila pannelli in grado di coprire il 20% del fabbisogno energetico annuo. Non solo, l’azienda si è dotata ormai da tempo di uno specifico sistema di depurazione, che permette di riutilizzare il 70% dell’acqua prelevata dal pozzo e trasferita alle attività di produzione, in un’ottica di ricircolo. "Stiamo inoltre investendo – spiega Aldo Rodolfi – sempre più nel trasporto su rotaie: basti pensare che per la Germania, ovvero il principale mercato extra-Italia, l’azienda ha raggiunto un 60% complessivo di prodotto trasportato via treno, riducendo in modo sostanzioso le emissioni di CO2".

Rodolfi presidia tre grandi canali distributivi: l’industria (42% della produzione), il retail (33%) e il food service (25%) e l’obiettivo, come spiega Montecchi, è "di vendere sempre più prodotti a valore aggiunto e a nostro marchio. In questo senso attueremo una importante politica di rebranding e in futuro ’Ortolina’ sarà riservato ad una strettissima nicchia di prodotto". Intanto sono in via di definizione gli accordi produttivi con il comparto agricolo e i prezzi della materia prima stanno viaggiando verso cifre molto alte rispetto a quanto era ragionevolmente stimato in precedenza. Tale situazione desta qualche preoccupazione ai fini di mantenere la competitività del prodotto nazionale rispetto alla concorrenza europea.

Il successo di Rodolfi ha sempre trovato le proprie fondamenta in tre pilastri: la tradizione, la qualità abbinata all’innovazione e la passione. Nel primo caso, i valori della famiglia, come stile, metodo di lavoro e modello comportamentale, hanno rappresentato una linea guida da seguire. Ma il successo dell’azienda deriva soprattutto dalla qualità dei propri prodotti, grazie agli innovativi processi di lavorazione e una grande attenzione al territorio.