PROGETTARE TRATTE sempre più performanti, in grado di utilizzare non solo il trasporto su gomma, ma anche la rotaia e le navi, è la chiave del successo di questo Gruppo, che ha fatto dell’intermodalità un vero e proprio must. Entro la fine del 2025, infatti, il Gruppo Smet opererà esclusivamente con veicoli di ultima generazione, che funzionano grazie ai nuovi carburanti alternativi, in grado di ridurre fino al 90% le emissioni inquinanti: il biogas e l’olio vegetale idrotrattato (Hvo). I primi Iveco S-Way alimentati a biogas, carburante alternativo al diesel prodotto dagli allevamenti di bestiame, sono stati immatricolati a luglio 2022, con un investimento di oltre 6 milioni di Euro. Da aprile 2024 sono invece in fase di consegna i 100 nuovi Iveco S-Way Fuel Hero alimentati ad Hvo, ottenuti dal processo di idrogenazione degli oli vegetali, per un investimento totale di 12 milioni di Euro. Il Gruppo Smet è stato il primo nel settore trasporti ad attuare la svolta green. Ha infatti avviato già nel 2014 il graduale rinnovamento della flotta, immatricolando i primi Eco Truck alimentati a gas metano liquido e anticipando in questo modo le indicazioni dell’Unione europea.
Gli anni successivi sono stati dedicati allo studio di un nuovo paradigma del trasporto sostenibile, che si distanzia dal modello full electric proposto dall’Europa, sostanzialmente irrealizzabile per la carenza delle infrastrutture. La scelta è quindi caduta sul biogas e sull’Hvo, che dal 2025 alimenteranno tutti veicoli Smet, utilizzati esclusivamente per il primo e ultimo miglio e sempre in combinazione con l’intermodalità marittima e ferroviaria. Da anni Smet è fra le aziende pioniere, a livello europeo, nell’utilizzo di mezzi Eco Truck di ultima generazione. Se permangono dubbi sull’impiego dell’elettrico, non c’è dubbio che, invece, un mix dei principali combustibili ad impatti più green è invece a scelta sulla quale ha puntato il Gruppo, per riuscire a dare una risposta di sostenibilità. Per questo i mezzi del Gruppo sono per lo più alimentati a Lng (Gas Metano Liquido), elettrici e a biogas, sempre più efficaci non solo in termini di sostenibilità ambientale ma anche in termini di rendimento del mezzo. Non solo. L’azienda ha ancora lavorato per allungare i mezzi, portandoli dal 16,5 metri ai 18 metri, e aumentando in questo modo l’area di carico delle merci. Così facendo sono stati decine di migliaia i camion in meno che hanno viaggiato, ottimizzando i trasporti. Fa parte anche questo del piano di sostenibilità di questo Gruppo. L’azienda contribuisce concretamente, infatti, al tema della sostenibilità, ma anche allo sviluppo dell’intermodalità, che consente di abbinare al trasporto su strada altre modalità di trasporto meno inquinanti. In tal senso, decisivo è stato l’impulso dato al trasporto intermodale marittimo a livello europeo – in partnership con il Gruppo Grimaldi - soprattutto per quanto riguarda le rotte del Mar Mediterraneo e del Mar Baltico.
L’impegno del Gruppo per la sostenibilità ambientale si concretizza infine nel ruolo attivo svolto nella fondazione di Alis, Associazione Logistica della Intermodalità Sostenibile, nata dalla volontà di promuovere il trasporto intermodale in Italia, facendone conoscere i vantaggi alle aziende italiane che operano nel settore dell’autotrasporto.
Letizia MagnanI