ARRIVARE A UNA VISIONE che abbracci innovazione, sostenibilità e competitività per guidare i processi di transizione green e rivoluzione digitale. È questo il traguardo a cui punta Fincantieri, che ha adottato, e annuncia che continuerà a farlo, una serie di iniziative in questa direzione, più verde e digitale. Tra i principali driver, quello dell’eolico offshore. Un’opportunità legata al fatto che l’Italia è il terzo Paese col più alto potenziale per lo sviluppo dell’eolico offshore flottante. Con l’obiettivo di raddoppiare la propria capacità produttiva, l’azienda si prepara a soddisfare la crescente domanda europea annunciando nuove opportunità di lavoro e iniziative per "contribuire significativamente" al Pil nazionale. Ma il processo di digitalizzazione passa soprattutto dall’evoluzione delle proprie navi. Una trasformazione progressiva che è avvenuta con l’introduzione della robotizzazione in attività di saldatura a basso valore aggiunto e che ha saputo fondere la tradizione manufatturiera con la tecnologia avanzata alla base de nuovi prodotti e processi.
Entro il 2030 tutte le navi saranno inoltre connesse a un network per l’invio di dati in tempo reale, migliorando l’efficienza operativa, permettendo una migliore gestione delle risorse e una manutenzione predittiva delle attrezzature. "Smart cities" galleggianti a tutti gli effetti. Innovazione tecnologica da un lato, dunque, e impegno per la decarbonizzazione dall’altro. Su questa rotta viaggia il piano industriale 2023-2027, che prevede un insieme di progetti volti a migliorare il livello di sostenibilità delle navi del Gruppo. Nel dettaglio, Fincantieri sta applicando soluzioni come motori navali di ultima generazione e l’utilizzo del gas naturale liquefatto (Lng), il combustibile marino più pulito attualmente disponibile su larga scala. Di questo si nutrirà anche la nuova flotta del brand Explora Journeys, già in corso di realizzazione per Msc Cruises e ne sta già usufruendo la Sun Princess, varata a marzo 2023, la prima di due navi da crociera a Lng per Princess Cruises. La traiettoria verso il target net zero include anche l’uso di metanolo e ammoniaca come carburanti innovativi. Un esempio concreto è il progetto Zeus, una nave-laboratorio (foto a sinistra in alto) alimentata interamente a idrogeno, sviluppata in collaborazione con il Cnr, le università di Genova, Napoli e Palermo e con il contributo del ministero dello Sviluppo Economico.
L’azienda sta sviluppando anche metodi per favorire il recupero termico dell’energia, sistemi di propulsione ibridi e tecnologie per il riciclo dei rifiuti a bordo. Sviluppi che mirano a rendere le navi più autosufficienti dal punto di vista energetico, minimizzando al contempo le emissioni e migliorando l’efficienza operativa. A questo proposito, tra le operazioni più ambiziose rientrano due attività nell’ambito degli Important Projects of Common European Interest (Ipcei), sostenuti dall’Unione Europea e dal governo italiano. E cioè i progetti "Wave 2 the future" – che si focalizza sull’utilizzo dell’idrogeno per la generazione di energia elettrica a bordo delle navi – e "Cloud 2 the future", che punta a sviluppare soluzioni digitali avanzate per la gestione delle navi e dei cantieri. In occasione del recente evento "Accelerating the Transition in the Maritime and Aviation Sectors", Fincantieri ha firmato a Milano un accordo con Intesa Sanpaolo per rafforzare la sostenibilità delle sue operazioni. Una collaborazione strategica che mira a sostenere l’adozione di pratiche green che riducano l’impatto ambientale del trasporto marittimo, un settore notoriamente ad alta intensità di emissioni di carbonio. Intesa Sanpaolo, attraverso la Divisione Imi Corporate & Investment Banking, fornirà il supporto finanziario necessario per accelerare questi progetti. Il contributo della banca sarà fondamentale per coprire gli ingenti investimenti richiesti dalle necessarie innovazioni da apportare e per promuovere una filiera produttiva più sostenibile.
"Il Gruppo Fincantieri è fortemente concentrato sul tema della decarbonizzazione del trasporto marittimo", conferma l’amministratore delegato Pierroberto Folgiero (nella foto sopra). "La transizione energetica – precisa – rappresenta infatti uno dei pilastri del nostro piano industriale, che si basa sulla ridefinizione del paradigma della nave in chiave digitale e green. Fincantieri, come leader mondiale nella cantieristica ad alta complessità e nelle tecnologie del mare, intende trainare in maniera imprenditoriale il settore verso la nave a zero emissioni con la definizione di soluzioni pionieristiche ed innovative in tutti i sottosistemi della nave". E aggiunge: "Puntiamo a realizzare entro il 2035 la prima nave da crociera a emissioni zero, in anticipo rispetto al target net zero 2050. Le prossime navi saranno già alimentate a Lng, con una riduzione di oltre il 50% delle emissioni rispetto alle navi tradizionali. Entro il 2027, sarà introdotta la prima nave capace di muoversi con batterie a idrogeno, le fuel cells che nel 2030 saranno associate a un motore a metanolo, con un abbattimento del 61% delle emissioni. Queste sfide si vincono solo creando e facendo leva su un nuovo ecosistema regolamentare, industriale e finanziario. Un’intesa che costituisce un passo importante per il comparto nonostante il percorso rimanga lungo e complesso. La collaborazione tra imprese, istituzioni finanziarie e governi nazionali sarà cruciale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità dell’intera filiera produttiva.