Giovedì 7 Novembre 2024

L’area industriale di Ravenna recuperata grazie al fotovoltaico

PLENITUDE-SOCIETÀ BENEFIT di Eni guidata dal ceo Stefano Goberti (nella foto in basso) che integra la produzione di energia elettrica...

L’area industriale di Ravenna recuperata grazie al fotovoltaico

L’area industriale di Ravenna recuperata grazie al fotovoltaico

PLENITUDE-SOCIETÀ BENEFIT di Eni guidata dal ceo Stefano Goberti (nella foto in basso) che integra la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, la vendita di energia e soluzioni energetiche a famiglie e imprese e un’ampia rete di punti di ricarica per veicoli elettrici - ha completato la realizzazione dell’impianto fotovoltaico di Ravenna Ponticelle. L’impianto, con una capacità installata di 6 MW, si sviluppa su un’area industriale di 11 ettari ed è costituito da oltre 10.000 pannelli fotovoltaici di ultima generazione in silicio monocristallino. A regime l’impianto fotovoltaico - per la sua realizzazione sono state coinvolte oltre cento persone e grazie alla buona collaborazione con le autorità locali è stato ultimato in 5 mesi - produrrà energia equivalente al fabbisogno di oltre 3.000 famiglie. I pannelli, di tipo bifacciale, utilizzano anche il retro per la produzione di energia e sono montati su strutture speciali ad inseguimento solare, che orientano i pannelli fotovoltaici nella direzione dei raggi solari. Attraverso questa tecnologia è possibile inclinare i pannelli solari in direzione del sole ottimizzando così l’efficienza energetica. Il nuovo parco fotovoltaico rientra nell’iniziativa di riqualificazione produttiva di un’area industriale dismessa di complessivi 26 ettari, completamente bonificata e di proprietà di Eni Rewind.

L’impianto fotovoltaico, che sta per essere connesso alla rete elettrica nelle prossime settimane, ha già la predisposizione di un sistema di un accumulo di energia, che utilizzerà una nuova generazione a flusso agli ioni di vanadio - che hanno una maggiore longevità rispetto alle batterie normali e sono più adatte a garantire continuità di flusso se accoppiate ad un impianto fotovoltaico - su cui l’unità di ricerca e sviluppo di Eni sperimenterà soluzioni innovative. L’impianto fotovoltaico Plenitude di Ravenna Ponticelle rappresenta oggi un connubio perfetto tra tecnologia e riconversione del territorio, costruito su un terreno oggetto di MISP (messa in sicurezza permanente) e con la predisposizione per un impianto storage con batterie a flusso. "L’impianto di Ravenna Ponticelle – spiega Paolo Bellucci, responsabile per l’Italia per il settore rinnovabili di Plenitude - si inserisce nella strategia di Plenitude di sviluppare sempre di più la generazione di energia rinnovabile. Nel 2023 la capacità rinnovabile installata di Plenitude in Italia ha raggiunto circa 1 GW con un incremento di oltre il 10% rispetto al 2022 e che parallelamente stiamo continuando a espandere la nostra pipeline di progetti greenfield, anche attraverso le nostre partnership". La manutenzione dell’impianto – che ha una vita residua di circa 30 anni - sarà gestita per i primi due anni dall’impresa esecutrice che ha realizzato l’impianto utilizzando anche personale locale. Per gli anni successivi saranno indette gare ad hoc. Peraltro, Plenitude ha l’obiettivo di sviluppare ulteriormente, anche in Italia, la propria capacità di generazione da fonti rinnovabili e certamente Ravenna e l’Emilia-Romagna rappresentano territori strategici su cui la Società intende investire. Il progetto Ponticelle di Ravenna è un’iniziativa per la riqualificazione produttiva di un’area industriale dismessa.

L’area Ponticelle, in posizione strategica al confine esterno del petrolchimico, è oggi al centro di un piano di sviluppo, ispirato ai principi dell’economia circolare, che vuole essere esempio virtuoso del valore aggiunto che gli interventi ambientali possono apportare al territorio. Un progetto reso possibile grazie alla sinergia tra importanti realtà radicate nel territorio ravennate come Eni e Gruppo Hera, che si concretizzerà in termini di nuove opportunità per il rilancio dell’economia locale senza ricorrere al consumo di nuovo suolo, bensì riutilizzando e valorizzando aree già antropizzate. Il Progetto Ponticelle è stato avviato a partire dalle attività di risanamento, preliminari alla valorizzazione e riqualificazione dell’area, autorizzate dagli enti ed effettuate da Eni Rewind che ne è proprietaria. La società ambientale di Eni ha effettuato l’intervento ambientale di messa in sicurezza permanente (MISP) con capping di 18 ettari dei 26 complessivi. L’intervento, iniziato nel 2019, ha restituito l’area agli usi legittimi dopo la certificazione da parte di Arpa Emilia-Romagna nell’agosto 2021. Con il completamento delle attività ambientali è iniziata la fase di valorizzazione dell’area che prevede un impianto fotovoltaico, una piattaforma di bio recupero dei terreni e una piattaforma polifunzionale per il trattamento dei rifiuti industriali che verrà realizzata da HEA, società paritetica costituita nel marzo 2021 da Eni Rewind e Herambiente, controllata del Gruppo Hera. Il progetto di riqualificazione contempla anche opere urbanistiche e servizi, già in corso di realizzazione.

A giugno scorso si è concluso positivamente l’iter autorizzativo PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) congiunto per la realizzazione della piattaforma di bio recupero dei terreni e per la piattaforma polifunzionale. Quest’ultimo impianto, che andrà in sostituzione dell’attuale piattaforma di HASI (Herambiente Servizi Industriali, in via Romea a Ravenna), ha l’obiettivo di dare un contributo concreto alla strutturale carenza di impianti in Italia e anche in Emilia-Romagna per la gestione dei rifiuti speciali e di massimizzare il recupero di materia e di energia degli scarti industriali raccolti. L’impianto, con una capacità di trattamento di 80 mila tonnellate all’anno, è dedicato alla biodegradazione aerobica e al recupero dei suoli contaminati da idrocarburi, provenienti prioritariamente dalla bonifica delle stazioni di servizio, attraverso l’impiego di microrganismi autoctoni. L’obiettivo è quello di restituire i terreni post trattamento alle stesse stazioni di servizio, secondo uno schema circolare di recupero e riuso.