DA QUANDO È PARTITO con una sola clinica in Romagna, Villa Maria a Cotignola (Ravenna), il 21 ottobre 1973 ha perseguito un modello innovativo di assistenza fondato sulla centralità della persona, l’umanizzazione delle cure, tecnologie diagnostiche, alta specialità e complessità e comfort di alto livello. Tenendo fede a questi principi ha attraversato 50 anni di storia della sanità italiana, a partire dal primo accordo pubblico-privato che venne siglato nel 1978 fino alla creazione di GVM Care & Research. Oggi GVM Care & Research (Gruppo Villa Maria) ha raggiunto i 900 milioni di fatturato, disponendo di oltre 3.900 posti letto in Europa al cui servizio lavorano circa 11mila addetti. E negli ultimi 10 anni il gruppo ha investito oltre 1 miliardo di euro tra infrastrutture, tecnologia diagnostica e chirurgica e IT. Proprio nei giorni scorsi ha ricevuto da un pool di banche (UniCredit, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banco Bpm, Deutsche Bank e Bcc Banca Iccrea, insieme con Bcc Ravennate Forlivese e Imolese ed Emil Banca) un maxi finanziamento da 85 milioni che serviranno per il sostegno finanziario su investimenti previsti nel piano industriale di sviluppo del Gruppo. GVM Care & Research è così salita sul podio tra i gruppi ospedalieri italiani per fatturato e ha da poco festeggiato i 50 anni di attività dalla sua fondazione nel 1973.
"Negli ultimi anni i progressi scientifici e l’avanzamento delle tecnologie - spiega Ettore Sansavini (nella foto a destra), presidente di GVM Care & Research - hanno consentito risultati medici straordinari, anche su pazienti con quadri clinici complessi e di età avanzata. Tuttavia, l’aumento dei bisogni sanitari e dei costi potrebbe minacciare una parte del nostro sistema sanitario, richiedendo una ristrutturazione del sistema nazionale. In Italia, l’incremento delle spese sanitarie non coperte dal servizio pubblico e l’acquisto di polizze assicurative per la cura delle malattie e la prevenzione stanno registrando un importante aumento". Da imprenditore Sansavini ha saputo porre le basi per la collaborazione pubblico-privato, tuttora modello della sanità moderna. "Da sempre – spiega Sansavini - il mio impegno è stato chiaro: rendere la sanità di alta qualità accessibile a tutti, eliminando la necessità di affrontare lunghi viaggi in altre regioni e all’estero per ricevere cure adeguate. In Italia, disponiamo di eccellenti professionisti medici e un sistema sanitario ben strutturato, ma sempre migliorabile. È cruciale oggi trovare un equilibrio tra settore pubblico e privato integrando i due sistemi e promuovendo una competizione trasparente, per alleviare la pressione sul sistema pubblico e ridurre le lunghe liste d’attesa". E il motivo è semplice: "Il comparto pubblico da solo non potrà soddisfare completamente la domanda di sanità del nostro Paese, e questa disparità diventerà ancora più importante in futuro: con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle malattie croniche, per l’inevitabile e crescente domanda di cure sanitarie. Sono convinto che la competizione tra pubblico e privato aiuti gli uni e gli altri a tenere alto il livello della qualità ed il confronto della produttività, nella consapevolezza che le risorse pubbliche sono insufficienti per il SSN". Ma per reggere la sfida di cure mediche adeguate serve investire in innovazione. "Acceleratori lineari, angiografi, risonanze magnetiche, TC, robot per la chirurgia, tutte tecnologie di ultima generazione. Le nuove tecnologie – spiega il presidente del Gruppo – hanno rivoluzionato la medicina, guidando l’evoluzione dei trattamenti a vantaggio dei pazienti. Dispositivi biomedici all’avanguardia, intelligenza artificiale, realtà virtuale, nanotecnologie e robotica hanno cambiato radicalmente il panorama medico, influenzando il lavoro dei medici e del personale sanitario e introducendo nuovi approcci assistenziali. L’integrazione di queste innovazioni, creando un legame stretto tra medici, tecnologia e pazienti, rappresenta la vera sfida di questo nuovo paradigma". Inoltre, gli investimenti in Information technology consentiranno a GVM Care & Research di avere “Ospedali senza carta“, tutti basati sull’informatica. Kronosan, azienda del Gruppo che lavora parallelamente a questo progetto, è specializzata, oltre che nella fornitura di medicinali e biomedicali, in servizi di logistica e permetterà di poter disporre di sistemi di logistica e controllo dei materiali molto performanti. E con GVM Assistance, nuova piattaforma di digital health, si stanno mettendo a sistema tutti i servizi digitali del Gruppo.
L’ospedale di Cotignola, Maria Cecilia Hospital, ha subito gravi danni dall’alluvione in Romagna dello scorso maggio e di quella terribile esperienza resta la profonda gratitudine per tutte le persone che si sono mobilitate per poterlo riaprire al più presto. "Grazie al loro intervento – racconta Sansavini - e ad una grande determinazione nel restituire il servizio ai pazienti il prima possibile, abbiamo ripristinato le attività sanitarie di Maria Cecilia Hospital in soli 12 giorni, garantendo la continuità di cura dei pazienti ricoverati nelle altre strutture del Gruppo in Emilia-Romagna". E intanto il Gruppo continua a crescere. "Oltre agli attuali ospedali operativi in Polonia, Albania e Ucraina, GVM – anticipa il presidente Sansavini - ha aperto il nuovo ospedale di Parigi, frutto di un progetto all’avanguardia che, con oltre 400 posti letto, si distingue per l’ottimizzazione del comfort, dei percorsi interni e l’implementazione di tecnologie di ultima generazione. Inoltre, abbiamo recentemente acquisito un ospedale in Kosovo che sarà integrato con l’istituto di alta specializzazione di Tirana, focalizzato su casi complessi".