Sabato 9 Novembre 2024

La Pianura Padana è l’Arabia d’Italia. E il suo petrolio si chiama biogas

Impressionante la progressione di BST, leader nazionale nazionale negli impianti a biogas e biometano in acciaio inox

La Pianura Padana è l’Arabia d’Italia. E il suo petrolio si chiama biogas

La Pianura Padana è l’Arabia d’Italia. E il suo petrolio si chiama biogas

BIOGAS E BIOMETANO hanno a Leno (Brescia) la loro capitale. Impressionante la progressione di BST, leader nazionale nazionale negli impianti a biogas e biometano in acciaio inox; l’azienda si occupa di tutto quello che riguarda l’autorizzazione e progettazione, l’approvvigionamento e la costruzione di un impianto, fino alla sua consegna "chiavi in mano" e alla manutenzione, garantendo standard qualitativi di assoluto riferimento sul mercato. Forse anche per questa completezza di offerta, ma soprattutto per la qualità degli impianti realizzati, BST ha chiuso il 2023 intorno a quota 20 milioni di fatturato, esattamente il doppio rispetto al 2022, Ebitda positivo e investimenti che sfiorano il 10% dei ricavi. A tutto ciò contribuiscono 32 dipendenti guidati dal fondatore Fabio Zaffignani (nella foto), amministratore unico, con i suoi soci e che vede all’opera anche il figlio Edoardo come responsabile commerciale. Nata a Brescia nel 2012, in breve tempo Bst è divenuta una solida realtà e oggi è tra i maggiori costruttori del settore e leader in assoluto se si parla di acciaio inox che garantisce una resistenza agli attacchi acidi corrosivi del biogas e alle microfessurazioni inarrivabili per le vasche in cemento armato.

Sono oltre 60 gli impianti di cogenerazione a biogas realizzati con più di 100 digestori in acciaio inox realizzati. La crescita ha permesso di acquisire una nuova sede a Leno: il raddoppio del magazzino ricambi e l’officina specializzata garantiscono un servizio di assistenza totale e immediata. Nel 2021 il primo impianto agricolo in Italia a biometano con distributore self-service – come l’impianto di Bosco Gerolo Valtrebbia (Piacenza), che ha fatto il giro dell’Europa perché il primo in assoluto con pompa di rifornimento self service per le auto e il primo impianto di ENIBIOCH4in, società di Eni Spa – ha dato visibilità all’azienda, un successo che, insieme alla realizzazione di nuovi impianti, ai revamping e alla partnership con leader mondiali dell’oil&gas, ne testimoniano la vitalità e la carica innovativa. La mission di Bst è quella di dare un contributo al processo di decarbonizzazione in atto a livello globale che traduce in azioni concrete per il clima e per il pianeta, riducendo l’impatto dei gas atmosferici prodotti dagli allevamenti di bestiame e il consumo di energia, dando alle aziende uno strumento fondamentale per ottimizzare le risorse e generare valore. "La nostra crescita è stata impetuosa – spiega Edoardo Zaffignani – e se il biometano è esploso ora, il biogas ha avuto una crescita più lineare.

Il biometano necessita di impianti di maggiori dimensioni con investimento complessivo rilevante mentre il biogas si adatta di più alle esigenze e possibilità economiche della maggior parte degli allevamenti zootecnici italiani. La domanda di impianti è fortissima per entrambi i comparti, con l’aggravante che per il biometano i fondi pubblici sono legati al Pnrr e i lavori vanno conclusi entro il 2026. Tanto che il nostro portafoglio ordini è quadruplicato rispetto ai tempi pre-Covid". L’azienda realizza impianti in tutta Italia ma prevalentemente nella Pianura Padana dove insistono la maggior parte degli allevamenti che forniscono la materia prima per il biogas (ciò che esce dal digestore diventa immediatamente utilizzabile per creare energia elettrica e termica) e il biometano (un biogas depurato da tutto ciò che non è metano). "Di fatto – spiega Edoardo Zaffignani – siamo l’unica fonte rinnovabile programmabile e questo ci rende molto appetibili". E nel marzo scorso è stato immesso il primo Smc di biometano prodotto da effluenti zootecnici, matrici agricole e biomasse residuali del territorio di ENIBIOCH4in. L’ impianto situato a Codroipo (Udine) da 499 Smc/h di ENIBIOCH4in, società di Eni Sustainable Mobility ha immesso nella rete di distribuzione di AcegasApsAmga (Gruppo Hera), il primo Smc/h della storia di Eni. Bst segue il cliente dall’analisi di fattibilità e profittabilità del progetto fino alla consegna dello stesso passando da progetto preliminare, autorizzazioni, richiesta di incentivi e assistenza al finanziamento, progettazione dettagliata e realizzazione, consegna chiavi in mano, manutenzione e assistenza. I clienti sono molteplici, da aziende, consorzi e cooperative agricole passando per aziende dell’oil&gas quotate in Borsa, attività operanti nell’agro-industria sino ad investitori istituzionali. L’azienda che attualmente occupa 32 addetti è sempre a caccia di personale e soprattutto di tecnici di alto profilo e di buona specializzazione.

Il successo dell’azienda viene garantito da una continua e minuziosa formazione delle staff tecnico e commerciale, unito all’investimento continuo in Ricerca & Sviluppo che garantiscono continuamente nuovi prodotti e soluzioni innovative per il mercato soddisfando le richieste del clienti più esigenti. Una volta conquistata una posizione di rilievo in Italia, la sfida futura si potrebbe giocare sui mercati esteri. "Non nego – spiega Edoardo Zaffignani – che ci piacerebbe andare all’estero in mercati europei molto promettenti come Spagna, Polonia, Romania e Francia. Il mercato tedesco, invece, è ormai saturo ma l’Italia, che è il secondo produttore di biogas proprio alle spalle della Germania, ha ancora ottime chance di crescita. All’estero si potrebbe andare con nuove filiali e sfruttare il vantaggio di una maggiore programmabilità degli investimenti rispetto all’Italia dove le norme cambiano continuamente e gli appesantimenti burocratici rendono complesso fare impresa".