Lunedì 29 Aprile 2024

In strada, sugli sci o nei cantieri. Kask protagonista della sicurezza

VENT’ANNI, VENTI BREVETTI già registrati e almeno un milione di caschi venduti in un anno da un capo all’altro del...

In strada, sugli sci o nei cantieri. Kask protagonista della sicurezza

In strada, sugli sci o nei cantieri. Kask protagonista della sicurezza

VENT’ANNI, VENTI BREVETTI già registrati e almeno un milione di caschi venduti in un anno da un capo all’altro del globo: fanno rabbrividire i numeri resi noti dall’azienda bergamasca Kask in occasione del compimento del ventesimo anno di attività. Risale infatti al 2004 la nascita del brand di caschi italiano, creato da Angelo Gotti (nella foto sotto) e divenuto ben presto un’icona riconosciuta nel mondo in diverse discipline sportive, così come nel settore della sicurezza sul lavoro. Dal ciclismo alla neve, passando per l’equitazione, Kask ha conquistato i mercati internazionali, con una distribuzione in oltre 80 paesi e una produzione che ha superato il milione di caschi all’anno, grazie al lavoro degli oltre 170 dipendenti appartenenti alle tre filiali. Il segreto del successo, però, è aver conservato lo stesso obiettivo fin dalle origini: la protezione della persona, prima di tutto, senza rinunciare a comfort, design e performance. Passione e curiosità sono due qualità che spesso si ritrovano nelle storie di successo, e sono i valori che hanno caratterizzato la nascita di Kask, azienda bergamasca divenuta punto di riferimento internazionale per la produzione di caschi all’avanguardia. La storia del brand comincia nel 2004, quando, in un minuscolo laboratorio, Angelo Gotti sviluppa progetti innovativi di caschi e accarezza il sogno di creare una propria produzione indipendente.

Così, nel 2006, vedono la luce i primi caschi per il ciclismo, successivamente indossati dai ciclisti di una squadra inglese che saprà scrivere importanti pagine di storia del ciclismo contemporaneo: il team Sky, oggi Ineos Grenadiers. È il team in cui hanno militato, negli ultimi quindici anni, campioni come Chris Froome, Geraint Thomas, Egan Bernal e l’italiano Filippo Ganna. Si mette in atto, così, la vera svolta nella storia del brand: lavorare a fianco di ingegneri e atleti professionisti - con l’obiettivo di progettare caschi sempre più sicuri e performanti - ha consentito di raggiungere, con il team britannico, traguardi importanti, tra cui sette vittorie al Tour de France, tre al Giro d’Italia e due alla Vuelta a Espana. Grazie all’incredibile successo guadagnato con le due ruote, l’azienda estende le proprie collezioni di caschi sportivi alle discipline dello sci alpino (2009) e dell’equitazione (2015). Parallelamente, Kask entra nel mercato della sicurezza del lavoro (2008), mantenendo lo stesso connubio che ha caratterizzato l’attività nei comparti dello sport, ovvero l’unione di massima protezione e design di alto livello. La scelta si dimostra vincente: l’azienda diventa, in breve tempo, player di riferimento anche in questo settore. Sebbene il logo sia mutato man mano che il brand si affermava sui mercati internazionali, il colore è rimasto invariato: parliamo dell’inconfondibile verde lime, oggi conosciuto in tutto il mondo. E non è cambiata la mission dell’azienda: offrire prodotti, rigorosamente made in Italy, di alta qualità, mettendo al centro della propria attenzione sicurezza e protezione dell’individuo, sia esso un atleta professionista o un operatore di un cantiere.

La sicurezza è il principio fondante dell’azienda, come dimostrano i cospicui investimenti in ricerca e sviluppo, l’attenzione ai dettagli e gli scrupolosi controlli effettuati prima che il casco arrivi sugli scaffali dei negozi nelle oltre 80 nazioni in cui Kask è distribuita. Infatti, dalla propria sede a Chiuduno, in provincia di Bergamo, l’azienda è cresciuta così tanto da aprire filiali negli Stati Uniti (nel 2010) e in Australia (nel 2014), grazie alle quali è stato raggiunto il numero di un milione di caschi venduti in un anno. I festeggiamenti per il ventesimo compleanno di Kask prevedono un’iniziativa aperta al pubblico, che si terrà il 29 e 30 giugno allo spazio eventi Daste di Bergamo: durante il week-end si succederanno numerose attività legate allo sport, oltre a interessanti conferenze e all’esposizione dei caschi che hanno maggiormente segnato la storia di Kask. Sarà presente anche un pop-up store per chi desidererà acquistare uno dei modelli prodotti dall’azienda. Il percorso di crescita dell’azienda è stato costantemente affiancato a un severo controllo dell’intera filiera produttiva, in ogni sua fase. "Ho sempre voluto trasmettere ai miei collaboratori la passione per lo sviluppo di prodotti di qualità – dichiara Gotti – Ritengo infatti che le persone che lavorano con noi siano esse stesse il punto di forza per il successo dell’azienda: non solo le 170 donne e uomini che lavorano nelle nostre tre filiali, ma anche i partner, dai fornitori ai clienti, che contribuiscono ogni giorno al posizionamento internazionale del brand, tanto da averlo reso leader nei singoli mercati".

Le numerose vittorie in ambito sportivo e i numerosi premi ottenuti negli anni si aggiungono agli oltre venti brevetti registrati dall’azienda nel corso della sua storia. "Un traguardo importante, quello dei vent’anni, che ci porta non solo a tracciare un bilancio numerico di quanto abbiamo realizzato, ma anche ad analizzare, dal punto di vista qualitativo, i tanti risultati raggiunti – aggiunge Diego Zambon, general manager di Kask – Abbiamo ancora un grande potenziale, che può essere sviluppato in progetti di più ampio respiro: siamo convinti, dunque, che sapremo ancora stupire per quanto potremo realizzare". Occorre ricordare, infine, il forte legame con il territorio, evidente nelle numerose iniziative cui l’azienda prende parte per la custodia, tutela e promozione del contesto, territoriale e umano, in cui opera ogni giorno.

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