"QUANDO, oltre vent’anni fa, abbiamo portato in Italia il noleggio operativo strumentale di beni e servizi per imprese, liberi professionisti e artigiani, tutti ci guardavano come marziani. Nessuno sapeva di cosa stessimo parlando eppure, oggi, questo settore in Italia vale oltre 1,2 miliardi di euro e noi siamo da anni leader del mercato". Francesco Vittadini (nella foto sopra), managing director administration di Grenke Italia, ha visto crescere l’azienda da un volume d’affari di appena cinque milioni di euro nel 2005 ai livelli attuali, ovvero 316 milioni nel 2023, quando il mercato nel suo complesso ha perso il 9,6%. Milanese, 61 anni, è nel gruppo Grenke dal 2004 e ha guidato lo sviluppo e l’organizzazione dei dipartimenti di struttura dell’azienda, contribuendo a portarla alla posizione attuale di leadership nel proprio segmento. Grenke è presente in 33 paesi nel mercato della locazione operativa, del banking e del factoring, con oltre 40.000 rivenditori e circa 1.700 collaboratori e rappresenta un’eccellenza diffusa su tutto il territorio italiano, con oltre 200 collaboratori. Vittadini ricopre anche la funzione Antiriciclaggio e Compliance di Grenke Bank Ag Branch Italy. Ormai prossimo a passare il testimone, insieme ad Aurelio Agnusdei (nella foto in basso), attuale country manager, ha consolidato il business nel nostro Paese, forte anche dell’appoggio della casa madre tedesca, Grenke Ag, quotata alla Borsa di Francoforte. Di recente, Grenke ha lanciato il primo e-commerce che permette alla clientela di noleggiare direttamente online i beni strumentali di sua preferenza (https://grenke.difrently.com) e di sottoscrivere rapidamente, e in autonomia, il contratto di noleggio.
Come avete superato la diffidenza degli imprenditori italiani e avete fatto capire loro i vantaggi della vostra offerta?
"Nei primi anni 2000, l’interlocutore finanziario del piccolo imprenditore era di fatto solo la banca. Non era un’operazione semplice far passare il concetto che la nostra formula rappresentasse un’opportunità, in quanto consentiva di investire e crescere in modo sostenibile, senza vincolare capitali o incidere sull’indebitamento aziendale, come accade invece quando si acquista. Poi, con il passare degli anni, una volta arrivate le diverse crisi finanziarie e la progressiva diffusione di una cultura più aperta al noleggio e all’utilizzo dei beni strumentali, anziché al loro acquisto, le cose sono cambiate in meglio".
Perché per un’azienda è più conveniente noleggiare che acquistare un bene?
"Questo strumento sta diventando sempre più popolare tra le aziende di media e piccola taglia, perché permette di avere a disposizione beni strumentali e servizi per un periodo definito senza dover fare investimenti immediati e consentendo la detrazione totale del costo affrontato. A differenza dell’acquisto, non si vincolano capitali e non si incide sull’indebitamento aziendale. Nel canone, possono essere incluse l’assistenza e la manutenzione, mentre grazie a contratti allineati al ciclo di vita dei beni noleggiati, il rinnovo tecnologico è molto facilitato e si evita l’obsolescenza di tecnologie e attrezzature. Il noleggio operativo, inoltre, è un facilitatore della digital transformation delle imprese, perché consente di dotarsi delle tecnologie più aggiornate e performanti con un vantaggio competitivo sugli altri. Infine, l’azienda cliente non deve farsi carico del loro smaltimento".
Che tipo di beni noleggiano soprattutto le piccole e medie imprese italiane?
"Noleggiano soprattutto tecnologie It, multimedia ed elettronica, telefonia, arredo ufficio, elettromedicali, elettrodomestici ed attrezzature per il settore Ho.re.ca. Siamo nettamente il primo operatore nei contratti di noleggio per un valore fino a 25mila euro (il cosiddetto small ticket). Nel 2023, il 63,6% dei beni noleggiati ha riguardato il settore It, di cui: Hardware 42%, Office Equipment 3,8%, Telecommunication 5,6% e Copy 12%; mentre, il 26,7% attrezzature, il 2,8% Security device e il 3,4% Medical & Wellness. Sono queste le tecnologie maggiormente noleggiate dalle Pmi italiane. Il settore It, per noi, rappresenta la voce di business storicamente più importante, raggiungendo il 15% a livello nazionale".
Come si sta evolvendo questo mercato?
"Le aziende noleggiano sempre di più anche i software, ma la transizione energetica e la sostenibilità rappresentano due dei trend più forti dei prossimi anni e, anche in questi settori, ci impegniamo per essere di supporto alle aziende, accompagnandole nella loro crescita. L’obiettivo è quello di promuovere soluzioni attente all’ambiente e al contesto in cui operiamo".
Ad esempio?
"Abbiamo aperto il nostro business anche al leasing operativo di impianti fotovoltaici, colonnine o infrastrutture di ricarica elettrica e, più in generale, a tutte quelle attrezzature che comportano un risparmio energetico e riducono l’impatto ambientale. Nello scorso anno, abbiamo ricevuto richieste di finanziamento per progetti di impianti fotovoltaici per un valore di circa 40 milioni di euro. Il mercato è in continua evoluzione e abbiamo creato appositamente una divisione per gestire questa domanda crescente".
Quanto è importante il welfare per la vostra azienda?
"L’azienda ha come mission quella di mettere le persone al centro e questo si concretizza anche in una serie di provvedimenti che, nel 2022, hanno portato nelle tasche dei dipendenti quasi 5.000 euro in più: 500 euro di premio una tantum, 50 euro come contributo mensile per lo smartworking, un rimborso mensile netto fino a 250 euro per chi ha figli da 0 a 6 anni, l’aumento del valore dei buoni pasto e un aumento strutturale del 3.5% sulla retribuzione mensile lorda".