Lunedì 29 Aprile 2024

I benefit fanno la differenza. Ma l’80% li conosce poco

I benefit fanno la differenza. Ma l’80% li conosce poco

I benefit fanno la differenza. Ma l’80% li conosce poco

IL WELFARE, questo sconosciuto. Secondo un recente studio internazionale riportato da Forbes US, compiuto su 4,4 milioni di lavoratori dipendenti, l’85% di essi si è dichiarato confuso riguardo ai servizi e ai benefit che gli spetterebbero. In Italia, secondo il VI° rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, la percentuale si ferma all’80,2 ed evidenzia una limitata conoscenza degli strumenti a propria disposizione. I dispositivi e gli strumenti di welfare aziendale sono ben conosciuti soltanto dal 19,8% degli occupati, a grandi linee dal 45,1%, mentre non ne ha alcuna conoscenza il 35,1%. Riguardo alle tipologie di servizi e di prestazioni, emerge che il 79,4% dei lavoratori desidererebbe un supporto personalizzato nella scelta. Proprio questi motivi hanno spinto Eudaimon a creare strumenti innovativi e digitali per promuovere la cultura del welfare all’interno delle aziende.

"Se il welfare aziendale – spiega il Chief Product Officer Edoardo Perfumo (nella foto) – è in difficoltà quando si parla di comunicazione, conoscenza dei servizi, consapevolezza e informazione, il welfare pubblico è visto invece come un vero labirinto burocratico. Su queste basi è lecito che le famiglie non riescano ad accedere in modo fluido ai vari bonus di welfare pubblico e decidano quindi di non usufruire delle agevolazioni previste dagli enti bilaterali, dai fondi sanitari o dagli enti pubblici. Abbiamo sempre pensato che nel mondo del welfare aziendale servisse un ponte col welfare pubblico, anche dal lato provider. Oggi Euty, il nostro strumento che aiuta le persone ad affrontare i cambiamenti della vita, si arricchisce di ulteriori contenuti formativi, percorsi di screening e orientamento. Affinché i servizi di welfare aziendale possano rispondere in modo adeguato ai bisogni delle persone è necessario che facciano un salto di qualità, che si evolvano in linea con i mutamenti sociali in atto e che si integrino con quanto il pubblico mette a disposizione. Non sono più sufficienti soluzioni preconfezionate e standardizzate, ma servono, invece, percorsi personalizzati".

Non è un caso che Eudaimon sia stata la prima azienda italiana a introdurre il welfare coach, una figura consulenziale capace di ascoltare e guidare i collaboratori nell’individuazione delle migliori soluzioni rispetto alle singole necessità. Questa innovazione è stata supportata anche dal punto di vista tecnico grazie a Euty, un’app che deriva il suo nome da Eutichia, personificazione della felicità e della fortuna. Euty è l’unico servizio che permette all’utente di compiere scelte di welfare consapevoli, offrendo risposte alle domande del quotidiano e accompagnando alla migliore soluzione di un bisogno specifico.

"Le agevolazioni di welfare pubblico – conclude il Chief Product Officer di Eudaimon – sono tante e gestite da diversi enti, spesso si rischia di perdere dei bonus per mancanza di informazione. Con Euty è possibile aiutare i dipendenti a conoscere, comprendere e accedere ai bonus e alle agevolazioni pubbliche. L‘azienda, quindi, non è più semplicemente erogatrice di servizi, ma ha il ruolo di prendere per mano e accompagnare le proprie persone, trasmettere valori e attenzione".

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