Si assumerà meno in questo fine 2022. Il rallentamento dell'economia globale ed europea, legato principalmente all’aumento dei prezzi dell’energia, all’inflazione e alla situazione geopolitica, incidono sui programmi delle imprese italiane, che prevedono nel mese corrente di ottobre il 5,4 per cento in meno di ingressi rispetto a ottobre 2021. Se si guarda all'intero trimestre ottobre-dicembre 2022, le assunzioni programmate saranno 141mila in meno rispetto allo stesso periodo 2021, attestandosi a 1,2 milioni, con una flessione del 10,4 per cento. Le assunzioni dell'ultimo trimestre caleranno nelle previsioni delle aziende del 26,5 per cento nell'industria, di oltre il 15 per cento nei servizi e dell'11,2 per cento nel commercio. Ma nonostante il rallentamento nell'offerta dei posti di lavoro, continua a salire la difficoltà di reperimento, che era del 43,3 per cento a settembre 2022 e del 45,5 per cento a ottobre 2022, con un incremento di 9 punti percentuali rispetto ad un anno fa. A delineare questo scenario è l'ultimo bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che indica anche quelle che sono le figure oggi più difficili da reperire sul mercato.
Mancano dirigenti, operai specializzati e tecnici
A rischiare di restare vacanti per quasi il 61 per cento del totale sono le posizioni degli operai specializzati. Per i dirigenti la difficoltà di reperimento è ancora superiore, pari al 76 per cento, e non si trovano nemmeno tecnici (47,5%) né figure qualificate per le attività commerciali e dei servizi (46,8%). Al 46,1 per cento di difficoltà di reperimento sono inoltre le professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione.
Le figure più richieste
Per quanto riguarda i profili più ricercati nelle imprese italiane operanti nel comparto manifatturiero e della produzione industriale, Ingenn, società di selezione del personale focalizzata nella ricerca di profili tecnici e ingegneri, ha rilevato come ad essere introvabili siano soprattutto tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione. Le entrate stimate per questa categoria al mese di settembre 2022 sono circa 17.500 e fra queste spicca la domanda di disegnatori tecnici e di addetti al controllo della produzione e della qualità industriale. Anche per i progettisti meccanici ed elettronici si prevede un’elevata richiesta, ma a trainare la domanda delle imprese sono soprattutto gli operai specializzati. Più di una figura su quattro ricercata nel settore manifatturiero è rappresentata infatti da conduttori di impianti, costruttori e montatori di macchinari, installatori, riparatori e carpentieri. Per quanto riguarda il settore delle costruzioni, quasi il 50 per cento delle richieste delle aziende è per la figura di muratore, mentre l'altra metà è composta principalmente da elettricisti, idraulici e professioni assimilate.
Perché questi profili non si trovano?
Secondo Ingenn, che suggerisce alle aziende di affidare a società specializzate i processi di selezione, “alla base di queste difficoltà ci sono differenti motivazioni”, in particolare quelle prevalenti sono “la carenza di candidati e la mancanza di una preparazione adeguata riscontrata dalle imprese”. “Ne deriva – conclude Ingenn - che ricercare personale qualificato può apparire come una vera e propria sfida per le imprese in cerca di lavoratori specializzati e può essere ancora più complicato valutare e attrarre queste figure se non si possiedono competenze specifiche”.
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro