Giovedì 25 Aprile 2024

La sfida di Colao: "Cablare l’Italia entro il 2026"

Il ministro alla Camera: 40 miliardi da spendere. "Una grande opportunità per i giovani e la Pa"

Vittorio Colao, 59 anni, ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale

Vittorio Colao, 59 anni, ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale

L’Italia punta alla piena digitalizzazione entro il 2026, in anticipo sulla scadenza del 2030, stabilita dal Digital Compass dell’Ue. Questo è il primo obiettivo del nuovo ministro dell’Innovazione tecnologica e della Transizione digitale del governo Draghi, Vittorio Colao, che ha presentato ieri la sua strategia alle Commissioni di Camera e Senato. "La transizione digitale del Paese è una missione centrale", ha spiegato Colao. "Il Next Generation Eu prevede che almeno il 20% dei fondi destinati agli Stati membri sia destinato all’innovazione digitale: si tratta di 40 miliardi per l’Italia, ma la cifra finale sarà nettamente superiore", ha annunciato. Il supermanager, già voluto da Conte a capo della famosa task force di cui non sono mai stati implementati i suggerimenti, ha lanciato una parola d’ordine: "La transizione digitale è un fondamentale cambiamento nelle nostre vite, è una grande occasione di crescita e occupazione e dobbiamo cogliere questa opportunità soprattutto per i giovani". Il ministro ha spiegato i sei punti in cui si articolano le misure previste: ammodernare ed estendere le infrastrutture digitali in tutto il Paese; inserirsi nel cloud computing europeo; assicurare l’interoperabilità dei dati nella Pubblica amministrazione; spingere al massimo l’inclusione di tutti nell’accesso ai servizi; rafforzare la cyber-sicurezza; aumentare la competenza delle persone.

Colao ha illustrato anche le prime misure pensate dal governo, a partire dal "potenziamento della banda ultralarga, un intervento essenziale per assicurare la modernizzazione del Paese: stiamo verificando gli investimenti necessari e incrementando quelli previsti originariamente". E poi la "digitalizzazione della pubblica amministrazione". Il ministro ha spiegato che "va ribaltata la narrazione della Pa come servizio inaccessibile al cittadino, spostando sui canali digitali il maggior numero possibile di interazioni".

Sono tre le riforme urgenti secondo Colao: "La prima riguarda un modo più veloce di acquistare beni e servizi informatici, la seconda la creazione di una struttura di supporto alla trasformazione digitale, la terza il rafforzamento delle competenze digitali della Pa". Il ministro ha sintetizzato così il proprio pensiero: "Digitale per una vita più facile, più sana, più inclusiva e per un’Italia più forte".

 

 

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