Mercoledì 24 Aprile 2024

Iren cresce: 7mila assunti entro il 2030

Presentato il piano della multiutility di Reggio, Torino e Genova. Investimenti in vista del Pnrr

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di Achille Perego

Iren guarda al futuro con una nuova strategia di crescita basata su transizione ecologica, qualità del servizio e territorialità. I tre pilastri del nuovo piano industriale decennale presentato ieri dall’ad e dg Gianni Vittorio Armani (nella foto) e dal presidente Renato Boero insieme con i più che positivi risultati dei primi nove mesi dell’anno: 242 milioni di utile netto (+57,6%), 3,1 miliardi di ricavi (+18,1%) e un Ebitda di 733 milioni (+12,3%).

Il piano al 2030, che vuole fare della multiutility di Torino, Genova e Reggio Emilia il partner di riferimento per le comunità e i territori in cui opera, prevede il raddoppio degli investimenti a 12,7 miliardi di euro (800 milioni nel 2021, anno per cui si stima un utile netto di 300 milioni, e oltre un miliardo il prossimo) per essere protagonista – in un Paese che con il Pnrr guarda ai temi della sostenibilità – della decarbonizzazione, l’elettrificazione dei consumi, l’efficienza energetica e l’economia circolare. Il piano, ha sottolineato Armani, prevede al 2030 un Ebitda pari a 1,8 miliardi, un utile netto di 500 milioni e ben settemila nuovi lavoratori.

Più del 70% degli investimenti cumulati sono destinati ai settori regolati o semi regolati per potenziare, ammodernare e digitalizzare i servizi a rete, con particolare focus sugli impianti di depurazione, le rinnovabili, l’estensione del teleriscaldamento, il miglioramento della qualità del servizio e della raccolta dei rifiuti urbani per incrementare il recupero di materia prima in impianti propri. Infine, Iren conferma la politica di distribuzione dei dividendi: 10 cent sull’utile netto 2021, una crescita del 10% annua delle cedole fino al 2025 e un pay-out del 50-55% nella seconda parte di piano.