Giovedì 25 Aprile 2024

È l’ora di investire sull’industria dei microchip

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COMPUTER, TELEFONI CELLULARI, automobili, veicoli elettrici e molte altre cose che hanno a che fare con l’universo sconfinato di internet. È ampio l’insieme degli oggetti tecnologici che funzionano grazie ai microchip (o semiconduttori), piccoli dispositivi elettronici oggi richiestissimi dall’industria di tutto il mondo. Ne è ben consapevole Paul Wick (nella foto), gestore del fondo Threadneedle (Lux) Global Technology del gruppo globale di asset management Columbia Threadneedle Investments. Wick ritiene infatti che i titoli delle aziende produttrici di microchip e di attrezzature per i microchip rappresentino oggi la maggiore opportunità di investimento nel settore tecnologico, per una ragione ben precisa: "L’industria dei semiconduttori", dice il gestore, "è stata a lungo considerata dagli investitori come un settore altamente ciclico, soggetto a continue espansioni e frenate".

Di conseguenza i titoli delle società attive in questo settore per Wick tendono a essere scambiati "a sconto", cioè a prezzi contenuti in rapporto alle prospettive degli utili futuri. A ben guardare, però, nell’ultimo decennio l’industria dei microchip è diventata meno ciclica di un tempo, cioè meno esposta all’andamento della congiuntura economica. In secondo luogo, come dimostrato dalla recente carenza di semiconduttori a livello mondiale, i mercati che utilizzano questi dispositivi si sono ampliati e spaziano dai personal computer ai telefoni, passando per le automobili, gli oggetti guidati dall’intelligenza artificiale fino all’internet of things (l’internet delle cose), cioè quella tecnologia che consente di collegare al web oggetti reali come gli elettrodomestici o le autovetture. Investire nei titoli legati all’industria dei semiconduttori, dunque, per Wick è un’opportunità per beneficiare dei trend di lungo periodo che caratterizzano il settore hi-tech come il boom del già citato Internet of Things o del cloud computing, cioè quell’ insieme di applicazioni che permettono di elaborare, archiviare e memorizzare dati attraverso l’utilizzo di risorse distribuite sul web.

Oltre al comparto dei microchip, il gestore del fondo Threadneedle (Lux) Global Technology guarda con interesse ad altri segmenti del mondo dell’hi-tech. Tra questi c’è il comparto dei security software, cioè i programmi per la sicurezza informatica come gli antivirus o i firewall. "È un mercato che si è mantenuto stabile", continua Wick, "nei nostri colloqui con rivenditori di questo settore non sentiamo altro che pareri positivi, il che fa ben sperare per le prospettive di utili delle società in cui abbiamo partecipazioni come Fortinet, Palo Alto Networks e Tenable. Siamo ottimisti anche per Norton LifeLock, che ha recentemente ricevuto l’approvazione normativa per l’acquisizione di Avast".