Mercoledì 24 Aprile 2024

Cellularline punta sulla sostenibilità a 360 gradi

UN IMPEGNO sempre più significativo sul fronte della sostenibilità e dell’integrazione e valorizzazione dei principi ESG dell’Onu. È quello che vede protagonista Cellularline, l’azienda fondata a Reggio Emilia nel 1990 e diventata leader nel settore degli accessori per smartphone e tablet. Ma quando è iniziata l’attenzione di Cellularline ai temi della sostenibilità? "Dal 2020 abbiamo deciso che era il momento di valorizzare e di implementare le nostre attività di sostenibilità a 360 gradi per poter fornire un contributo ancora più concreto all’ambiente e alle società in cui operiamo – risponde Daniela Sorrentino (foto a destra, sopra), Group HR Director di Cellularline –. Il nostro piano si è basato sulla realizzazione di un programma pluriennale di iniziative guidate da una solida strategia che potesse mettere in risalto i valori che Cellularline ha portato avanti in termini ambientali, sociali ed economici".

Nello specifico che cosa è l’ESG Report 2021?

"Un prezioso documento che riepiloga le nostre attività di sostenibilità presenti, passate e future ma soprattutto racconta la visione e i valori che Cellularline vuole portare avanti. Ci permette di misurarci con noi stessi e con gli altri, cercando sempre di prendere nuovi spunti volti alla ricerca di soluzioni migliori per rendere il nostro profilo di sostenibilità sempre più evoluto".

Come si concretizza l’attenzione alla sostenibilità sul fronte del prodotto e del packaging?

"Per il nostro business model, il prodotto e il packaging rivestono un’importanza cruciale in termini di sostenibilità. Abbiamo già lanciato la linea eco-sostenibile Become, composta di cover realizzate in Pbat e abbiamo portato nel 2021 alla riduzione del 45% di plastica utilizzata nei nostri imballaggi rispetto all’anno precedente. Inoltre, il 56% dei prodotti commercializzati è realizzato con imballaggi Full Paper utilizzando l’80% di carta certificata Fsc. Abbiamo anche alcune linee prodotto, come le custodie, che vengono realizzate con il 20% di materiale riciclato con l’obiettivo di eliminare la maggior parte del materiale non sostenibile".

Quanto è importante la condivisione del progetto sostenibilità con gli stakeholders?

"Fondamentale direi. I valori in cui crediamo e le nostre best practice, possono essere diffuse solo attraverso un modello inclusivo e di condivisione. In questo senso, i nostri stakeholder rappresentano driver strategici di primaria importanza per poter realizzare questi obiettivi. A supporto di ciò, durante lo scorso anno sono stati avviati processi di mappatura e monitoraggio degli stakeholder in grado di sostenere l’azienda nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, primo fra tutti il miglioramento sostenibile della supply chain (la gestione della catena di distribuzione)".

In che cosa consiste l’impegno dell’azienda per la Policy Equality & Inclusion di gruppo?

"I cambiamenti culturali devono partire all’interno delle nostre mura, iniziando dal singolo per arrivare a toccare l’intera comunità. Difatti, abbiamo concentrato il nostro sforzo sulla progressiva creazione di una cultura aziendale fondata sull’inclusione, su un rapporto equo con tutti i nostri collaboratori. Nessuno può essere lasciato indietro".

Qual è il valore aggiunto sul mercato nel presentarsi come azienda sostenibile?

"Presentarsi al giorno d’oggi sul mercato come azienda sostenibile dovrebbe rappresentare la normalità, senza strumentalizzare la propria posizione. Possiamo dire che il nostro valore aggiunto si configura nel fatto che, essendo una società quotata in Borsa, ci siamo trovati in vantaggio rispetto ad altre aziende sui temi della governance e sulla trasparenza del codice etico".