Venerdì 26 Aprile 2024

Il factoring di Banca Ifis spinge sul digitale "Servizi migliori, meno carta e burocrazia"

Il gruppo automatizza tutta la catena produttiva

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di Andrea Telara

Sfoltire la carta e la burocrazia. È l’imperativo seguito da Banca Ifis con un’ iniziativa basata sull’utilizzo intenso delle tecnologie digitali per potenziare e semplificare i servizi alla clientela. Oltre a essere specializzata nel sostegno all’economia reale e nei finanziamenti alle piccole e medie imprese (Pmi), Banca Ifis è infatti attiva sin dalle origini nel factoring, una particolare attività creditizia con cui un’impresa cede a una banca o a società specializzata (il Factor) i propri crediti esistenti o futuri, sulla base delle fatture emesse. L’operazione consente ovviamente all’azienda di ottenere subito liquidità e una serie di servizi correlati alla gestione del credito ceduto.

È proprio nel factoring che Banca Ifis ha messo in campo la sua ultima innovazione, che consiste nell’automatizzare l’intera Supply Chain, cioè consentire la gestione delle fatture legate alle attività di factoring con pochi clic, attraverso i dispositivi digitali. In particolare, questa iniziativa riguarda in primo luogo i cosiddetti debitori ceduti, cioè i soggetti che sono "passivamente" tenuti al pagamento dei crediti che i loro fornitori hanno appunto ceduto a una società di factoring.

"Oggi Banca Ifis conta su circa 8mila debitori ceduti factoring", dice il responsabile Direzione Centrale Affari Raffaele Zingone, che aggiunge: il nostro obiettivo è semplificare loro la vita anche attraverso la dematerializzazione. Il portale nasce infatti per gestire il ciclo delle fatture in modo digitale ma è solo l’inizio. Presto la piattaforma sarà integrata di nuovi servizi anche di digital lending per i finanziamenti garantiti dal Fondo Centrale". Ma quali sono i vantaggi reali di questo servizio? "Il nostro focus rimane il cliente – aggiunge Zingone –. Il valore aggiunto non è collegato al credito in sé ma al sistema dove si muove l’imprenditore, alla sua fluidità e velocità. Non c’è e-commerce efficiente senza logistica efficiente. Quindi la vera leva, anche nostra interna, è stata prima di tutto l’intervento sui processi, l’impatto sull’organizzazione e sul lavoro delle persone".

Il servizio si svolge attraverso un portale web, accessibile dalla sezione "Area Riservata" del sito istituzionale di Banca Ifis (www.bancaifis.it). Gli utenti devono ovviamente possedere una login e password fornita dalla banca e il procedimento di attivazione è gratuito e interamente gestibile da remoto. Su Internet lo stesso utente ha una visione sempre aggiornata della sua situazione e può monitorare tutte le fatture cedute dai propri fornitori, con la possibilità di gestirle in modo completamente digitale. Il debitore ceduto può per esempio confermare le stesse fatture, segnalare una modifica o avanzare alla banca una richiesta di proroga dei termini di pagamento.

Il cliente – grazie all’innovazione – potrà anche gestire il proprio profilo, monitorare lo stato dei pagamenti e segnalare in autonomia un nuovo fornitore da supportare finanziariamente tramite il factoring. Già positivamente testato su una trentina di debitori, il portale per il Supply Chain Management è destinato a essere esteso progressivamente a tutta la clientela interessata e costituisce un primo ingranaggio di "Ifis4business, l’hub online presentato a gennaio 2020 con il piano industriale della banca, che andrà a completarsi nei prossimi anni con la digitalizzazione di tutti i processi di gestione e con la creazione di un marketplace digitale per le imprese.

Queste iniziative di Banca Ifis si inseriscono all’interno di un quadro di forte interesse per la Supply Chain Finance, cioè quell’insieme di soluzioni che consentono a un’impresa di finanziare il proprio capitale circolante. Il panorama degli strumenti legati a questo tipo di attività è articolato e comprende soluzioni come il tradizionale anticipo sulle fatture emesse dall’azienda fino al già citato al factoring, ma include anche altre soluzioni un po’ meno note al grande pubblico come come il reverse factoring, il confirming, l’invoice trading e il dynamic discounting che utilizza la formula del prezzo ridotto o dello sconto nella definizione dei termini di pagamento, sempre con l’obiettivo di fornire liquidità alle imprese per la gestione del capitale circolante.

Secondo un’analisi del Politecnico di Milano, il mercato potenziale della Supply Chain Finance, cioè dei crediti commerciali a bilancio delle aziende italiane, vale circa 483 miliardi di euro (dati 2019), in crescita dell’1,1% su base annua. Soltanto il 31% di questi crediti, per un valore di circa 150 miliardi di euro, è però già servito da soluzioni che consentono alle imprese di finanziare il capitale circolante facendo leva sul loro ruolo e sulle relazioni che hanno nella filiera produttiva, con clienti e fornitori.

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