Giovedì 25 Aprile 2024

Focus sulle rinnovabili, seimila assunzioni e spinta al digitale per puntare al mercato europeo

Ebitda da 2,5 miliardi e utile a 650 milioni nel 2030, dividendi annui in crescita del 3%

A2A accelera sulla sostenibilità. Nel nuovo piano industriale della Life Company sono infatti previsti 16 miliardi di investimenti green in 10 anni, il 90% dei quali contribuisce agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Un piano che si traduce in target economici ambiziosi per un gruppo che guarda sempre più al mercato europeo: un Ebitda 2030 più che raddoppiato, a oltre 2,5 miliardi, un utile netto che raggiungerà i 650 milioni nel 2030 (+8% medio annuo), e dividendi minimi in crescita del 3%. Alla transizione energetica italiana A2A contribuirà con investimenti per la decarbonizzazione e l’elettrificazione dei consumi, attraverso l’accelerazione nella crescita delle rinnovabili e il supporto alle esigenze di flessibilità del mercato elettrico, con azioni che produrranno globalmente un beneficio in termini ambientali pari a oltre 26 milioni di tonnellate di CO2 evitate A2A punta a triplicare la capacità di generazione arrivando a 5,7 GW nel 2030, grazie a oltre 4 miliardi di investimenti in particolare su impianti solari ed eolici.

Per centrare l’ambizioso obiettivo della dismissione degli impianti a carbone entro il 2022, in anticipo rispetto al piano nazionale per il 2025, A2A prevede inoltre interventi di potenziamento degli impianti a ciclo combinato ad alta efficienza e una decisa spinta sull’idrogeno. Per investimenti volti a migliorare le sue reti elettriche, il piano di A2A include quasi 2 miliardi, a cui si aggiungono 300 milioni per implementare reti elettriche digitali fondamentali per lo sviluppo delle smart cities. Cresce anche il target sui clienti, dagli attuali 2,9 milioni a 6 milioni entro il 2030, che la società punta a raggiungere sviluppando anche l’offerta di prodotti e servizi per l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile. Un settore, la mobilità elettrica, che A2A vuole allargare entro il 2030 puntando sul potenziamento delle infrastrutture di ricarica anche domestica.

Nel settore ambientale, il piano contempla una crescita per linee esterne, la realizzazione di nuovi impianti per il recupero di materia e di energia, con la previsione di ulteriori 4,4 milioni di tonnellate di rifiuti sottratti alla discarica, a cui si aggiungono nuovi sviluppi nel settore della plastica e nel recupero della carta. Nel ciclo idrico saranno aumentati gli investimenti con l’obiettivo di ridurre le perdite idriche lineari del 20% e sviluppare nuova capacità di depurazione, mentre per il teleriscaldamento il focus sarà sullo sviluppo della rete, con un investimento di un miliardo, e sul recupero di fonti di calore da attività produttive altrimenti disperse in atmosfera. Per il raggiungimento degli obiettivi del piano, che prevede in dieci anni l’assunzione di seimila nuove risorse, A2A punterà su un nuovo modello operativo con la riduzione delle Business Unit e una forte spinta sulla digitalizzazione.

Andrea Ropa

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