Ginvera, 7 marzo 2017 - "La Panda andrà altrove, ma non ora, intorno al 2019-2020. Lo stabilimento di Pomigliano ha la capacità di fare altre auto più complicate". Così l'amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, al Salone dell'Auto di Ginevra, in merito alle indiscrezioni sullo spostamento della produzione della Panda in Polonia. "Se voglio prendere l'ultima parte degli incentivi devo rimanere (al vertice della Ferrari, ndr), altrimenti non prendo nulla. Il termine finale è 2020-2021", ha precisato Marchionne confermando la notizia annunciata nei giorni scorsi. Discorso differente per Fca. "Lascerò alla fine del 2018", ha detto l'ad confermando quanto rivelato al Salone di Detroit in gennaio. "Che giudizio do su di me? Lascio agli altri cuochi giudicare, posso dire che a casa mia non si muore di fame", ha scherzato Marchionne che prima aveva giudicato Tavares un ottimo cuoco.
ALLEANZE E FUSIONI . Poi Marchionne è tornato sulla questione General Motors. "Non chiudo mai nessuna porta, impossibile chiudere la porta con Gm perché non si è mai aperta. Ho bussato e non ho avuto risposta. Potrei bussare di nuovo o bussare ad altre porte. Se utile per il business lo farei". Dopo l'operazione Psa-Opel un'eventuale fusione tra Fca e Gm è "meno desiderabile", ha aggiunto l'ad spiegando che "abbiamo perso il 20% delle sinergie che si potevano realizzare con la fusione. La mia idea comunque rimane la stessa, non cambia niente. Poi se loro hanno detto di avere preoccupazioni geopolitiche, lo stesso vale per noi".
Nell'ambito del risiko delle alleanze, i giornalisti hanno chiesto se sia possibile un avvio di colloqui con Volkswagen. "Non ho alcun dubbio che a un certo momento si presenti da noi per parlare", ha detto Marchionne. "Volkswagen - ha sottolineato - subirà l'impatto maggiore della fusione Psa-Opel e ha sicuramente altri problemi. Ma sono sicuro che al momento giusto tornerà a bussare alla nostra porta per fare due chiacchiere". L'ad ribadisce che "il partner più adatto di Fca resta General Motors".