Mercoledì 24 Aprile 2024

Export 2022, l'Italia campione in tecnologia

Gli Stati Uniti sono diventati la principale destinazione delle nostre esportazioni tecnologiche

Esportazioni 2022: Italia campione in tecnologia

Esportazioni 2022: Italia campione in tecnologia

Roma, 26 dicembre 2022 – Bilancia dei pagamenti positiva per quanto riguarda la tecnologia Made in Italy. La bilancia dei pagamenti della tecnologia raggruppa alcune voci della bilancia dei pagamenti che riguardano gli scambi internazionali di tecnologia non incorporata in beni fisici (disembodied technology); la classificazione prevista in ambito internazionale è stata definita dall'OCSE. I dati sono elaborati dalla Banca d'Italia secondo i criteri del sesto Manuale della Bilancia dei pagamenti e posizione patrimoniale sull’estero del Fondo Monetario Internazionale.

Il record del saldo della bilancia commerciale

Nel 2021 il saldo complessivo della bilancia dei pagamenti della tecnologia ha raggiunto un massimo storico, con un surplus di 2,6 miliardi di euro (da 1,0 nel 2020). Il miglioramento ha riguardato tutte le principali componenti; solo il lieve deficit dei compensi per l'uso della proprietà intellettuale è marginalmente aumentato. Le esportazioni sono cresciute in linea con le altre tipologie di servizi, le importazioni sono invece aumentate in misura significativamente minore. L'avanzo della bilancia tecnologica è interamente attribuibile alle imprese manifatturiere, che realizzano circa il 60 per cento delle esportazioni; è ulteriormente cresciuta la quota delle imprese appartenenti a gruppi esteri.

Il ruolo delle imprese manifatturiere

L’avanzo della bilancia tecnologica è interamente attribuibile alle imprese manifatturiere, che realizzano circa il 60 per cento delle esportazioni. È ulteriormente cresciuta la quota delle imprese appartenenti a gruppi esteri, al 68 per cento per le vendite e al 75 per gli acquisti di disembodied technology. Pur rappresentando negli ultimi anni una delle componenti più dinamiche del commercio di servizi del nostro paese, l’interscambio di disembodied technology dell’Italia in rapporto al PIL rimane inferiore alla media europea e a quella dei maggiori paesi dell’area.

La destinazione delle esportazioni

Le esportazioni italiane si sono rivolte principalmente agli Stati Uniti (2,3 miliardi, da 1,7 nel 2020), mentre quelle verso la Svizzera, principale destinazione da alcuni anni, sono state pari a 1,8 miliardi (da 1,7 nel 2020); per entrambi i paesi si tratta in larga parte di incassi per la R&S e per l’uso della proprietà intellettuale. Sono aumentate le vendite anche in altri due importanti mercati, la Francia e il Regno Unito, mentre quelle verso la Germania hanno registrato un calo. Tra i paesi non appartenenti all’OCSE le vendite sono aumentate soprattutto verso il Qatar e la Croazia (in particolare per servizi di ingegneria e servizi informatici).

I Paesi dai quali importiamo

L’Irlanda rimane il principale paese di origine delle importazioni (2,2 miliardi, da 2,6 nel 2020), in particolare di servizi informatici; gli acquisti dalla Germania hanno raggiunto un livello analogo (2,2 miliardi, da 2,1). Su valori di poco inferiori si sono collocate le importazioni da Regno Unito, Stati Uniti e Francia. Quelle dai paesi non appartenenti all’OCSE sono ammontate a 1,6 miliardi, registrando un lieve aumento rispetto al 2020. Considerando il settore di attività delle imprese residenti che effettuano scambi di disembodied technology, nel 2021 è sensibilmente cresciuto il surplus della manifattura (4,1 miliardi, da 2,6); il settore dei servizi ha registrato una lieve riduzione del deficit (-1,4 miliardi, da -1,5).

Il trend di crescita nelle aziende manifatturiere

La quota delle esportazioni riconducibile alle aziende manifatturiere è cresciuta, arrivando al 60 per cento del totale. I principali comparti coinvolti nella vendita di disembodied technology − mezzi di trasporto ed elettronica − hanno largamente trainato la dinamica complessiva, mentre i settori della chimica e della farmaceutica hanno registrato un andamento stazionario. Tra le imprese operanti nel comparto dei servizi, sono aumentate le esportazioni dei ‘servizi professionali, scientifici e tecnici’ e dei ‘servizi di commercio e distribuzione’, mentre sono diminuite quelle dei ‘servizi di informazione e comunicazione’. Anche dal lato delle importazioni l’incidenza del totale della manifattura è aumentata, al 43 per cento; l’incremento si è concentrato nei settori degli apparecchi elettrici, della chimica e degli alimentari. Tra le imprese dei servizi, che rappresentano il 55 per cento degli acquisti, quelle classificate nei ‘servizi di informazione e comunicazione’, pur registrando una marginale riduzione, continuano a rappresentare più della metà delle importazioni; i ‘servizi di commercio e distribuzione’ hanno fornito il maggiore contributo positivo alla dinamica complessiva.