Lunedì 29 Aprile 2024

Difesa europea, Leonardo in campo. Piano industriale da 95 miliardi

Cingolani: "Sicurezza prioritaria, l’Antritrust non freni le aggregazioni". Dialogo aperto con Fincantieri

Difesa europea, Leonardo in campo. Piano industriale da 95 miliardi

Difesa europea, Leonardo in campo. Piano industriale da 95 miliardi

L’obiettivo è ambizioso: diventare il grande player globale della sicurezza in un momento particolarmente delicato sul fronte della geopolitica, con 59 conflitti e un tasso di bellicosità mai così alto nella storia recente. Conflitti che l’Europa ha sia dentro sia alle porte di casa, fra la guerra in Ucraina e la mina del Medio Oriente. Scenari che hanno spinto Leonardo, il gruppo che fa capo con una quota del 30,2% al Mef, a presentare un piano industriale 2024-2028 che punta proprio, come ha spiegato ieri l’amministratore delegato, Roberto Cingolani, a liberare tutte le sue "potenzialità di crescita", nel segno dell’innovazione, della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale.

Un percorso che, in quattro anni, prevede ricavi complessivi per circa 95 miliardi di euro e ordini per 105 miliardi, con una crescita media annuale rispettivamente del 6 e del 4%, con una redditività del 10% nel 2026 e dell’11,5% nel 2028. Dal punto di vista finanziario, è previsto il raddoppio dei flussi di cassa grazie alla crescita dell’Ebita e la riduzione del debito con lo scopo di mantenere l’Investment Grade da parte delle agenzie di rating per rimborsare circa il 50% del debito in scadenza preservando al contempo la liquidità con l’obiettivo di generare 5 miliardi anni di Piano. Numeri accolti positivamente dalla Borsa che premia il titolo con un rialzo del 6% con un finale di seduta poco al di sopra del 5%.

A impressionare favorevolmente gli operatori anche i dati del 2023, con la proposta del Cda di raddoppiare il dividendo nonostante il calo del risultato netto (695 milioni) rispetto all’anno precedente: un dato, si legge nel comunicato, che "rifletteva la plusvalenza realizzata dalle cessioni dei business Global Enterprise Solutions e Advanced Acoustic Concepts di Leonardo DRS".

Ma i riflettori, ieri, erano tutti puntati sul futuro del gruppo, con una forte spinta sull’innovazione e sulla trasformazione del modello di business da difesa a sicurezza con un’evoluzione tecnologica che prevede una massiva digitalizzazione e l’interoperabilità dei domini e l’intelligenza artificiale. Ma anche con un occhio di riguardo alla prospettiva di una difesa comune europea magari anche attraverso nuovi accordi e aggregazioni. Da questo punto di vista Cingolani non ha dubbi: "In un momento così delicato sul fronte della sicurezza, l’Antitrust non dovrebbe frenare le integrazioni europee. La sicurezza dei cittadini europei debba avere la prevalenza sul libero mercato. Dovremmo quindi pensare a joint venture, a collaborazioni europee per avere il meglio della sicurezza per la popolazione". Il piano industriale di Leonardo va proprio in questa direzione attraverso l’evoluzione "di una nuova generazione di tecnologie proprietarie e la creazione di realtà industriali sufficientemente grandi per garantire la sovranità tecnologica delle tecnologie dell’AD&S".

L’obiettivo è rendere il gruppo un player globale della sicurezza per contribuire alla definizione di uno spazio europeo della Difesa e di giocare quindi un ruolo di primo piano nell’evoluzione dell’industria europea del settore". Per quanto riguarda le alleanze, Cingolani ha confermato l’avanzamento delle trattative con Fincantieri, sia pure senza sbilanciarsi sui tempi e i modi dell’operazione. Ha escluso, invece, l’interesse su Piaggio Aero. Quanto, infine, alle voci che lo indicavano come Commissario Ue per la difesa, ha subito taglia corto: "Non fa per me".

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