Venerdì 26 Aprile 2024

Cuneo fiscale 2023, prime indicazioni sul taglio. Il ministro Urso traccia la rotta

Il ministro: il taglio sarà per "un terzo per il lavoratore e due terzi per l'impresa". Bonomi (Confindustria): "Servono cinquanta o sessanta miliardi per l'intervento"

Il ministro Adolfo Urso (Ansa)

Il ministro Adolfo Urso (Ansa)

Roma,  12 novembre 2022 - Prime indicazioni dal Governo su quello che sarà, o dovrebbe essere, il taglio al cuneo fiscale da inserire nella manovra 2023. "Non si può fare tutto e subito, possiamo fare ciò che è possibile e tracciare la rotta", premette il ministro dello Sviluppo economico, Adolfo Urso intervenendo al forum della Piccola Industria. 

Sommario

Le parole di Urso

"Il taglio del cuneo fiscale sarà per 2/3 per il lavoratore e 1/3 per l'azienda", aggiunge il ministro spiegando che l'obiettivo è quello di alzare i salari, ma che "questo avverrà gradualmente nel tempo. Soltanto innalzando i salari sarà possibile incentivare il lavoro". Nessuna indicazione, al momento, su quale sarà l'entità della sforbiciata sulle tasse che gravano sul costo del lavoro. 

Sempre dal palco del Forum della Piccola Industria, il numero uno di Confindustria Carlo Bonomi ha lanciato un appello all'esecutivo: "Un Paese che spende oltre mille miliardi all'anno di spesa pubblica può riconfigurare il 4/5% di questa spesa avere le risorse per fare questo intervento". Insomma, per gli industriali servono dai cinquanta ai sessanta miliardi di euro per agire sul cuneo fiscale. 

Tasse sul lavoro a parte, Urso ha spiegato anche quelle che sono le prime mosse del suo mandato. E in particolare ha annunciato che "il primo provvedimento che abbiamo assunto è rendere effettiva una norma che permette di avocare al nostro dicastero i processi autorizzativi non realizzati da altre amministrazioni in tempi utili e che abbiano un impatto sull'occupazione". 

Sul fronte delle importazioni ha spiegato che occorrono "dazi compensativi verso quei paesi che continuano a produrre non rispettando i target ambientali". Imporre i balzelli sarebbe un modo per "coinvolgere" quei Paesi, "indicando anche a loro la strada da intraprendere, perché solo insieme possiamo raggiungere gli obiettivi" per l'ambiente.

Cos'è il cuneo fiscale

Sintetizzando, potremmo dire che il cuneo fiscale rappresenta la differenza tra lo stipendi lordo versato dal datore di lavoro e quello che riceve al netto il lavoro in busta paga. Si tratta, insomma, della somma di tutte le imposte (indirette, dirette o contributi previdenziali) che influiscono sul costo del lavoro. Inteso sia dalla parte di chi eroga la retribuzione, sia dal lato di chi la riceve. Sia il lavoratore dipendente, autonomo o libero professionista. In macroeconomia è un fattore importante e viene monitorato costantemente perché influisce, oltre che sul reddito, anche sull'occupazione e sul mercato del lavoro in generale.  

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