Mercoledì 24 Aprile 2024

Fisco e finanza, Confindustria riparte da Orsini

Il presidente di Federlegno Arredo affianca Bonomi. I primi risultati: taglio dell’Irap e maxi ecobonus

Emanuele Orsini, 47 anni, vicepresidente designato di Confindustria

Emanuele Orsini, 47 anni, vicepresidente designato di Confindustria

Roma, 16 aprile 2020 - Carlo Bonomi ha vinto la sua prima battaglia, quella del taglio dell’Irap, da neopresidente di Confindustria. A dargli una mano è stato un emiliano doc, che (con il presidente dell’Ance Gabriele Buia) si è dedicato anche a sostenere e conquistare il maxi ecobonus del 110% per le ristrutturazioni edilizie green : una conquista che conta di poter far estendere oltre l’ambito fissato dal decretone appena varato. Parliamo di Emanuele Orsini, 47 anni, vicepresidente designato dell’associazione di Viale dell’Astronomia, con in mano le deleghe di fisco e finanza: tasse e banche, due snodi cruciali della ripartenza dell’economia italiana lungo il più drammatico tornante della storia del Paese dal Dopoguerra a oggi.

Un battesimo del fuoco, quello vissuto in queste buie settimane di lockdown ma anche di continua interlocuzione con i Palazzi romani, che per Orsini è un’altra tappa nella veloce corsa imprenditoriale e associativa di questi anni. Poco più che quarantenne ha preso in mano Federlegno Arredo e l’ha riorganizzata da capo a piedi, rilanciando con Claudio Luti (il patron di Kartell) un gioiello del Made in Italy, quel Salone del Mobile di Milano che l’anno prossimo celebrerà i 60 anni. Un evento che secondo Orsini – che rimarrà alla guida proprio della società che detiene il Salone sino all’approvazione del bilancio 2021 – dovrà sancire il rilancio del Paese e della capitale del design italiano.

Ma ora la nuova sfida associativa è a 360 gradi per l’amministratore delegato di Sistem Costruzioni di Solignano Nuovo, tra Modena e Sassuolo, azienda specializzata in strutture in legno lamellare e massiccio (dai grandi palazzetti dello sport al social housing ), fornitrice storica di Ferrari e Lamborghini, le due stelle della Motor Valley modenese. Ai collaboratori più stretti ha annunciato che starà a Roma e in giro per l’Italia la maggior parte del tempo, potendo contare su soci affiatati per mandare avanti l’impresa. E, d’altra parte, proprio tenendo fede al suo motto "ascolto, dialogo e territorio" ha conquistato anni fa la guida della rappresentanza di uno dei settori che – con moda, tecnologie e alimentare, ma anche costruzioni – compone il puzzle prezioso del Made in Italy, dentro il quale Orsini ha costruito rapporti preferenziali con tutti i protagonisti dei molteplici comparti. E, del resto, oltre 7,8 miliardi di euro dei 36 complessivi del saldo attivo dell’export sono del legno e dell’arredamento.

Legatissimo alla sua terra, dove ha famiglia, appassionato di motori (moto Harley Davidson e le auto della Motor Valley), si è mosso in questi anni lungo la Penisola come uomo dell’intero sistema associativo. E non è un caso che oggi, già da vicepresidente designato, si sia trovato a nuotare subito da pesce pilota nelle acque non facili delle relazioni romane, come cerniera tra industria, banche e politica.  

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