Venerdì 26 Aprile 2024

Città e regioni più care d'Italia 2022: ecco la classifica

Prima Bolzano, seguita da Piacenza e Bologna. A sorpresa Milano registra un'inflazione del 3,9%, sotto la media nazionale. Emerge dal report dell'Unione Nazionale Consumatori

carovita nelle città d'Italia

carovita nelle città d'Italia

Molte conferme e qualche sorpresa nella classifica delle città e delle regioni più care d'Italia, in termini di aumento del costo della vita. Bolzano è sul gradino più alto del podio tra le città "esose", seguita da Piacenza e Bologna. Mentre a sorpresa Milano registra un'inflazione pari a +3,9%, sotto il 4,8% della media nazionale. Ma vediamo in dettaglio i rincari nelle città e il peso sulle famiglie. A Bolzano l'inflazione tendenziale di gennaio, pari a +6,2%, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 1.972 euro, ma che schizza a 2.783 euro per una famiglia di 4 componenti.  E' quanto emerge dal report sull'aumento del costo della vita stilato dall'Unione Nazionale Consumatori, sulla base dei dati diffusi ieri dall'Istat.

Al secondo posto Piacenza dove il rialzo dei prezzi del 6,6%, il record italiano, determina un incremento di spesa pari a 1.763 euro per una famiglia media, 2.467 euro per una di 4 persone, al terzo posto Bologna, dove il +5,8% genera una spesa supplementare pari, rispettivamente, a 1.635 euro per una famiglia tipo e a 2.255 euro annui per una di 4 componenti. Aosta, in settima posizione quanto a rincari per la famiglia tipo, 1.449 euro, sale sul gradino più basso del podio per la famiglia di 4 persone con un aggravio pari a 2.394 euro. Avellino, al 33esimo posto per esborso aggiuntivo, 1.224 euro da gennaio 2021 a gennaio 2022, è al 3° per inflazione, +6%. Al quarto posto quanto a inflazione, Trieste e Trento con +5,9%, con una maggior spesa media nei dodici mesi pari a, rispettivamente, 1.398 e 1.377 euro. La città più virtuosa è Potenza, con una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a "solo" 914 euro su base annua, seguita da Campobasso (918 euro) e, al terzo posto tra le risparmiose, Vercelli, +937 euro. Bene Milano, con un'inflazione pari a +3,9%, sotto il 4,8% della media nazionale, e con una spesa aggiuntiva in linea con quella italiana, +1.130 contro 1126 euro.

Sul fronte delle regioni, a guidare la classifica dei maggiori rincari, con un'inflazione annua a +5,7%, è la Valle d'Aosta che registra un aggravio medio  a famiglia pari a 1.449 euro su base annua, 2.394 euro per una famiglia di 4 persone. Segue il Trentino, dove la crescita dei prezzi del 6% (il record per le regioni) implica un'impennata del costo della vita pari in media a 1.626 euro (primato nazionale) e a 2.329 euro per una famiglia di 4 componenti. Al terzo posto la Liguria, +5,4%, con un rincaro annuo di 1.211 e 1.998 euro. Le regioni più convenienti sono Campania (+4,9%, +982 euro in media), Basilicata (+4,6%, +918 euro) e Sardegna (+5,4% e 1.066 euro).

"E' da un quarto di secolo, dall'aprile del 1996 che non si registrava un'impennata dei prezzi del 4,8%" commenta Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, che individua la colpa nei rincari dei beni energetici, ossia luce, gas e benzina, senza i quali "l'inflazione sarebbe pari solo all'1,8%". E lancia un appello al Governo: "Deve fare molto di più, sia su luce e gas, spostando in questo trimestre invece che nel prossimo i 2,7 miliardi stanziati per le famiglie nell'ultimo decreto, sia facendo qualcosa per i carburanti, del tutto dimenticati dall'Esecutivo, ma che hanno lo stesso effetto moltiplicativo sull'inflazione dell'energia, quest'ultima incidendo sui costi di produzione, mentre benzina e gasolio sui costi di trasporto di tutti i beni".