Venerdì 26 Aprile 2024

Come i Chatbot stanno rimpiazzando gli assistenti virtuali

Le ultime versioni di strumenti che sono ormai entrati a far parte della nostra quotidianità

Chatbot: strumenti che ormai fanno parte della nostra quotidianità

Chatbot: strumenti che ormai fanno parte della nostra quotidianità

Nel lontano 2012 Apple presentò il suo nuovissimo iPhone di quinta generazione. Il telefono all’apparenza sembrava identico alla versione precedente, ma aveva una funzionalità in più, nuova, di cui il pubblico si è subito interessato: Siri, un assistente virtuale.

Da quel lontano appuntamento, di anni ne sono passati quasi undici, e le persone sembrano essere tutt'altro che sbalordite da Siri e dagli assistenti concorrenti alimentati dall'intelligenza artificiale, come Alexa di Amazon e Google Assistant, diventati ormai parte integrante della nostra quotidianità. La loro tecnologia è rimasta in gran parte stagnante e gli assistenti vocali sono diventati oggetto di scherzi o di richieste banali “Mi dici una barzelletta?”, è appunto una di queste.

 

I Chatbot

C’è qualcuno, o meglio, qualcosa, che sta prendendo ora il loro posto: i chatbot. Questi robot basati sull'intelligenza artificiale, sono software che simulano ed elaborano le conversazioni umane (scritte o parlate), consentendo agli utenti di interagire con i dispositivi digitali come se stessero comunicando con una persona reale. Possono essere semplici, come programmi rudimentali che rispondono a semplici domande, oppure sofisticati. In questo caso apprendono e si evolvono per fornire livelli crescenti di personalizzazione, raccogliendo ed elaborano le informazioni.

La novità ChatGPT

Uno dei più acclamati chatbot del momento è ChatGpt: provato da oltre cento milioni di persone, il bot viene impiegato in ogni settore, dalla ricerca sul web alla scrittura di saggi, alla formulazione di contenuti. Qualche mese fa non riusciva a scrivere nemmeno un componimento, ora riesce, e lo fa anche bene. Martedì, OpenAI, l’azienda produttrice del bot, ha presentato il suo motore AI di nuova generazione, GPT-4, che alimenta ChatGpt, offrendo prestazioni elevate e funzionalità avanzate. Con questa versione potenziata ChatGpt ora ha accesso a una maggiore varietà e qualità di informazioni, che può usare per generare testi più accurati, ricchi e diversificati. Non solo: può accettare input visivi oltre a quelli testuali. Questo significa che può analizzare immagini o video e produrre descrizioni o commenti pertinenti. Può creare immagini, audio o video coerenti con l'input ricevuto, riesce a combinare diversi tipi di media per creare contenuti interattivi o immersivi e, infine, produce meno errori effettivi o logici nel suo output.

 

Chatbot VS assistenti vocali: 1 a 0

L'entusiasmo per i chatbot spiega come Siri, Alexa e altri assistenti vocali - che una volta suscitavano un entusiasmo simile - hanno sperperato il loro vantaggio nella corsa all'IA. Negli ultimi dieci anni, gli assistenti vocali hanno incontrato molti posti di blocco. Siri ha incontrato ostacoli tecnologici, incluso un codice goffo che ha richiesto settimane per essere aggiornato con le funzionalità di base. Amazon e Google hanno calcolato male come sarebbero stati utilizzati gli assistenti vocali, portandoli a investire in aree tecnologiche che raramente hanno dato i loro frutti.

Le differenze tecniche

Gli assistenti e i chatbot si basano su diversi tipi di AI. I chatbot sono alimentati da quelli che sono noti come “modelli di linguaggio di grandi dimensioni”, che sono sistemi addestrati a riconoscere e generare testo sulla base di enormi set di dati prelevati dal web. Possono quindi suggerire parole per completare una frase. Al contrario, Siri, Alexa e Google Assistant sono essenzialmente noti come sistemi di comando e controllo. Questi possono comprendere un elenco finito di domande e richieste come "Che tempo fa a Roma?" o "Accendi le luci della camera da letto". Se un utente chiede all'assistente virtuale di fare qualcosa che non è nel suo codice, il bot dice semplicemente che non può essere d'aiuto.

Siri: database grossolano e pesante

Il database di Siri contiene un gigantesco elenco di parole, inclusi i nomi di artisti musicali e luoghi come i ristoranti, in quasi due dozzine di lingue. Anche aggiornamenti apparentemente semplici, come l'aggiunta di alcune nuove frasi al set di dati, richiedono la ricostruzione dell'intero database, cosa che potrebbe richiedere fino a sei settimane. L'aggiunta di funzionalità più complesse come nuovi strumenti di ricerca potrebbe richiedere quasi un anno. Ciò significa che Siri non può diventare un assistente creativo come ChatGPT. Anche Alexa e Google Assistant si sono affidati a una tecnologia simile a quella di Siri.

Amazon e Google: previsioni errate

Dopo che Amazon ha rilasciato Echo, un altoparlante intelligente alimentato da Alexa, nel 2014, la società sperava che il prodotto avrebbe aiutato ad aumentare le vendite nel suo negozio online consentendo ai consumatori di parlare con Alexa per effettuare ordini. Ma mentre le persone si divertivano a giocare con la capacità di Alexa di rispondere alle richieste meteo e impostare allarmi, pochi hanno chiesto ad Alexa di ordinare articoli. Amazon potrebbe aver investito troppo, quindi, nella creazione di nuovi tipi di hardware, come sveglie e forni a microonde ormai fuori produzione. Anche Google si è reso conto che la maggior parte delle persone utilizzava l'assistente vocale solo per un numero limitato di attività semplici, come l'avvio dei timer e la riproduzione di musica.

 

Una visione sincronica

Gli esperti di intelligenza artificiale affermano che in futuro le tecnologie dei chatbot e degli assistenti vocali convergeranno. Ciò significa che le persone saranno in grado di controllare i chatbot con la voce e coloro che utilizzano i prodotti Apple, Amazon e Google potranno chiedere agli assistenti virtuali di aiutarli con il loro lavoro, non solo chiedendogli "Com'è il tempo fuori?"

 

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