Giovedì 25 Aprile 2024

Meno carne, condizionatori spenti. Così le famiglie affrontano il salasso

Gli italiani risparmiano sul cibo, ma non rinunciano allo smartphone. E le spese mediche sono un lusso

L'inflazione record cambia i consumi

L'inflazione record cambia i consumi

Si salvi chi può. Con un’inflazione all’8% e che a fine anno si attesterà sul 7%, la stangata sulle famiglie è inevitabile. Ma lo scenario che più preoccupa è un altro: ormai sono pochi a pensare che l’aumento dei prezzi non sarà la fiammata estemporanea di un’estate rovente. Dovremo, invece, abituarci a convivere con il carovita così come stiamo già facendo con la pandemia. Qualcuno l’ha già ribattezzata "lunga-inflazione", italianizzando l’altro aspetto della pandemia, il cosiddetto Long Covid. E, come dimostrando le indagini condotte sul campo da autorevoli istituti di ricerca (da Ipsos a Nielsenlq fino ad AltroConsumo) le famiglie stanno già adottando le "cure" più opportune per difendersi dalla nuova bufera.

Inflazione, aumento record: a giugno +8%, non accadeva dal 1986

Meno carne e pesce

I beni alimentari e le bevande sono i prodotti che corrono di più (+9.1%). Ed è naturale che siano i primi beni da acquistare con maggiore attenzione. Poco male se si tagliano cibo e bevande non essenziali (alcol, dolci, snack salati o bollicine zuccherate). Ma ben il 21% degli italiani ha già cominciato a razionare l’acquisto di carne e pesce. Inoltre, la prospettiva di un prolungamento del carovita spinge a riempire le dispense con prodotti a lunga conservazione (cibi in scatola, zucchero, pasta e farina). Si guarda con sempre maggiore attenzione alle offerte speciali. Preferendo un prodotto low-cost non brandizzato rispetto a quello più noto ma più costoso.

Si taglia sull'energia

Lo scorso inverno più di un italiano su due aveva usato con molta più attenzione gli impianti di riscaldamento. E si sta facendo lo stesso anche nell’estate più rovente da sempre con i condizionatori d’aria. Il 40% ha anche ridotto l’uso degli elettrodomestici, a partire dalla lavatrice. Magari c’è chi non rinuncia al cellulare di ultimissima generazione. Ma rinvia le spese per l’acquisto di mobili o per gli interventi di manutenzione.

Trasporti 'green'

Non tutti i mali vengono per nuocere. L’aumento dei prezzi della benzina sta spingendo gli italiani a ridurre, laddove possibile, l’uso delle auto private a favore dei mezzi pubblici. Ma il 26% cambia anche le abitudini di guida: meno sorpassi e motore tenuto al minimo indispensabile. E il 18% ha deciso di ricorrere alla bicicletta o andare a piedi.

Le cure mediche diventano un lusso

Si comincia a rinunciare anche alle spese per curarsi. Quasi un italiano su tre ha difficoltà a pagare le spese mediche e il 13% non riesce a sostenere le spese per una visita specialistica.

Cinema e teatri a corto di pubblico

Anche l’intrattenimento è una delle voci più esposte ai tagli. Il 17% degli italiani ha rinunciato alle attività culturali fuori casa. E comincia a ridurre anche abitudini consolidate, come ad esempio la tazzina di caffè al bar, schizzata ormai a più di un euro, con punte di quasi due euro.