Mercoledì 24 Aprile 2024

Licenziamenti, blocco selettivo per decreto

La misura metterebbe d’accordo Lega e Pd. Sarà inserito anche il rinvio delle cartelle fiscali

Maurizio Landini

Maurizio Landini

Da un lato il pressing di Cgil, Cisl e Uil, che oggi saranno in piazza per la prima mobilitazione post-Coronavirus. Ma, soprattutto, dopo le tensioni di Genova e Napoli per le vertenze Whirlpool e ex Ilva, l’allarme del Ministro dell’Interno ("Servono garanzie per i lavoratori o c’è il rischio sociale", avvisa Luciana Lamorgese) e del Garante per gli scioperi ("Un patto sociale è urgente se si vuole evitare un autunno caldissimo"). Fatto sta che il governo è pronto a correre ai ripari sul doppio fronte dell’emergenza, lavoro e fisco. Lunedì, al massimo martedì, il Consiglio dei Ministri approverà un decreto legge per lo stop all’invio delle cartelle esattoriali fino al 31 agosto, il rinvio del pagamento della Tari a fine luglio e per la proroga del blocco dei licenziamenti (e della cassa integrazione) fino al 31 ottobre anche per il tessile-abbigliamento, per il calzaturiero e, con qualche probabilità, anche per parte dell’automotive, degli elettrodomestici e della chimica.

"Se si vuole – incalza Maurizio Landini, numero uno della Cgil – i tempi tecnici per prorogare il blocco dei licenziamenti ci sono tutti. Dare oggi il messaggio che i problemi si risolvono licenziando è un errore". Sulla stessa linea i leader di Cisl e Uil, che ugualmente dicono no alla proroga selettiva del divieto di licenziare. E’, però, quella la strada che intende seguire Mario Draghi e sulla quale può trovare il consenso dei partiti di maggioranza.

La soluzione trova d’accordo Lega e Partito democratico. Il Pd si dice "ottimista" sulla mediazione del ministro del Lavoro Andrea Orlando, ma M5S e Leu non condividono l’idea della selettività, se non come ultima ratio e comunque, guardando al caso Whirlpool, non a compartimenti stagni. Da qui l’ipotesi di allargare gli ambiti del blocco. Ma il decreto si annuncia come un contenitore di altre misure di tutela fiscale. Per evitare, anche in questo caso, di superare la scadenza del 30 giugno, dovrebbe essere inserito anche il rinvio delle cartelle. La proroga sarà di due mesi, fino al primo settembre. Prolungamento in vista, come annunciato dal viceministro dell’Economia, Laura Castelli, anche per la Tari, la cui rata del 30 giugno slitterà al 31 luglio. Qualche giorno in più dovrebbe essere concesso anche per le scadenze fiscali della partite Iva, con il differimento - probabilmente al 20 luglio - del pagamento del saldo e acconto di Irpef, Ires e Irap.

Ultimo capitolo quello della nuova Sabatini. Le risorse per accedere ai contributi per l’acquisto dei beni strumentali sono esaurite e il 2 giugno è stato chiuso lo sportello a disposizione delle imprese per fare domanda. L’incentivo potrebbe dunque essere rifinanziato.  

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