Sabato 18 Maggio 2024
MADDALENA DE FRANCHIS
Economia

Barbie e le partnership multimilionarie: i casi Adidas Yeezy e Crocs

L'azienda statunitense ha lanciato cinque modelli, rigorosamente rosa shocking, con il profilo della bambola, una cascata di glitter e il logo in corsivo

Che si parli di partnership bruscamente interrotte, o di partnership germogliate grazie a film e tormentoni sul web, le collezioni di abiti, accessori o calzature lanciate in collaborazione con le celebrities, o con quei marchi che rappresentano, ormai, delle icone pop, riescono sempre a far parlare di sé. E si rivelano, il più delle volte, dei business milionari.

Uno dei modelli della collezione "Crocs per Barbie"
Uno dei modelli della collezione "Crocs per Barbie"

Tonfo e risalita delle Adidas Yeezy

Gli esempi abbondano, ma l’ultimo in ordine di tempo è rappresentato dallo strano caso delle scarpe Yeezy, create da Adidas in collaborazione con il cantante Kanye West e finite al centro di uno scandalo globale. Lo scorso ottobre il rapper e produttore discografico, oggi noto anche con lo pseudonimo Ye, aveva pubblicato alcuni post dai contenuti antisemiti sui propri profili social: all’indomani della pubblicazione, Adidas aveva interrotto un rapporto di collaborazione che durava, felicemente, dal 2015. Secondo quanto riportato dal Financial Times, al 2 giugno 2023 la società tedesca aveva ugualmente ricevuto ordini per circa 4 milioni di paia di sneakers griffate Yeezy: un giro d’affari pari a oltre 508 milioni di dollari. Per effettuare i propri ordini, i clienti erano stati chiamati a registrarsi online in anticipo e inviare le proprie richieste solo per modelli specifici. Cosa è accaduto, dunque? Nei sette mesi successivi al divorzio da Kanye West - e al conseguente stop alle vendite dei modelli ‘incriminati’ - il colosso dell’abbigliamento sportivo ha valutato, che distruggere il proprio inventario Yeezy sarebbe costato circa 500 milioni di euro. Si è convenuto, pertanto, di riproporlo al pubblico, prevedendo la donazione di buona parte dei proventi a enti di beneficienza che si battono contro il razzismo e l’antisemitismo.

Il ritorno sul mercato dopo lo stop

La forte domanda, andata ben oltre le aspettative di Adidas, ha cancellato le preoccupazioni riguardo alla possibile tossicità del marchio Yeezy dopo le improbabili sortite di Ye dello scorso autunno. La consolazione resta minima, se consideriamo che, tra il 2015 e il 2022, la partnership con Kanye West aveva generato, per l’arcinoto brand tedesco, un ammontare pari a 1,7 miliardi di euro di vendite e quasi 700 milioni di utile operativo. Un successo stratosferico, celebrato dallo stesso Kanye West nel 2016, con un singolo dai toni provocatori, intitolato Facts, in cui polemizzava con il competitor diretto di Adidas, il marchio Nike. Eppure, tra Nike e il rapper i rapporti non erano stati sempre così disastrosi, anzi: dal 2009 al 2013 Ye aveva lanciato proprio con Nike le prime edizioni delle sneakers Yeezy, per poi andarsene, di punto in bianco, in cerca di maggiore libertà creativa. Tornando alle redivive Adidas Yeezy, oltre agli enti di beneficenza selezionati, cui Adidas destinerà oltre 8,5 milioni di euro, altre quote dell’incasso dovranno coprire le royalty di Ye e i costi derivanti dall’interruzione della partnership, dal licenziamento del personale alle spese legali.

Crocs per Barbie: l'ultima delle collaborazioni virali

Da una partnership interrotta, eppure redditizia, a una appena nata, che però sta già macinando entrate da record: parliamo delle Barbie Crocs, la collezione lanciata qualche giorno fa dal famigerato marchio degli zoccoli di plastica traforati per celebrare l’icona fashion dell’anno. Dopo l’uscita del film Barbie sembra quasi che tutto ciò che tocca la celebre bambola si tramuti in oro: sfondata la soglia del miliardo di dollari ai botteghini di tutto il mondo, la pellicola prodotta dalla Warner Bros continua a generare un merchandising multimilionario che spazia dalle carte da gioco ai vestiti, dall’arredamento alle hit musicali. Già prima dell’uscita del film nelle sale, Zara, colosso dell’abbigliamento low cost, ha lanciato una piccola collezione di capi ispirati agli outfit indossati dalla protagonista Margot Robbie; seguita poi da Asos Design, Superga e Primark. Tutto ciò mentre volano le quotazioni dei modelli vintage della bambola, che possono arrivare anche a 2mila euro per alcuni esemplari usciti tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta. Ora è il turno delle Crocs, calzature finora considerate emblema di ‘ugly shoes’ (letteralmente, ‘scarpe brutte’) e associate, nell’immaginario collettivo, alle corsie ospedaliere: forse per la loro comodità, per il design originale e i vari colori disponibili, risultano particolarmente diffuse fra medici e infermieri. Con la collezione ‘Crocs per Barbie’, l'azienda statunitense ha lanciato cinque modelli, rigorosamente rosa shocking, con il profilo della bambola, una cascata di glitter e il logo in corsivo. I modelli, già in vendita sul sito, spadroneggiano: il classico zoccolo costa 59,99 dollari (circa 53 euro), i modelli con la zeppa glitterata arrivano a 75 euro. Ogni calzatura può essere personalizzata con charms, pin e decorazioni a tema.

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