Sabato 18 Maggio 2024
VITTORIO BELLAGAMBA
Economia

Affitti per studenti (e non), ecco dove costano di più

Milano, dove una singola costa in media 628 euro/mese, rimane la più cara, ma è Bari ad aver conosciuto l’incremento di prezzo maggiore (+27,4%)

Affitti

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Milano, aprile 2023 – Quando si parla di stanze in affitto nelle grandi città si pensa che siano un’opzione soprattutto per i giovani universitari fuorisede che, nei mesi estivi, si mettono alla ricerca di un tetto in vista dell’inizio dell’anno accademico. Ma è ancora così? Stando a un’analisi di Immobiliare.it Insights, business unit specializzata in analisi di mercato di Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia, sembrerebbe di no. Lo studio che ha coinvolto le principali città universitarie italiane ha evidenziato infatti come nella “bassa stagione” della ricerca (i mesi che vanno da ottobre a marzo) i prezzi delle singole e dei posti letto siano generalmente aumentati rispetto all’“alta stagione” precedente (da aprile a settembre), segno quindi che il mercato delle stanze si è sganciato dalle logiche di stagionalità.

Dove si spende di più per una stanza

Milano rimane saldamente in testa alla classifica: una singola costa di media 628 euro/mese, in crescita di oltre il 6% nel confronto con il periodo di “alta stagione”. Al secondo posto, con una differenza di oltre 150 euro/mese, c’è Bologna, dove per una singola in media si spendono 467 euro/mese, il 3% in più rispetto al periodo aprile-settembre 2022. Chiude il podio Roma a 452 euro/mese, il 2,3% in più rispetto al precedente periodo. Fuori dal podio ma con un costo mensile, comunque, superiore ai 400 euro al mese troviamo Firenze, 433 euro/mese, in crescita del 7,2%; Venezia, 418 euro/mese, che guadagna quasi il 13% rispetto all’“alta stagione”; Modena, 415 euro/mese, in crescita del 1,4%; e Verona, a 409 euro/mese, al +8,8%. Chiudono la top 10 Padova con i suoi 398 euro/mese, il 9,4% in più rispetto al periodo di “alta stagione”, Brescia dove la richiesta è di 382 euro/mese, al +7,5% e Napoli dove l’incremento di prezzo pari al 11,9% ha portato una singola a 380 euro/mese. "Se in precedenza la stanza era considerata una sistemazione temporanea ad uso dello studente universitario fuorisede, ora nelle grandi città ha molto spesso mutato la sua funzione – dice Carlo Giordano, Board Member di Immobiliare.it – Infatti, data la crescita dei prezzi di affitto in tutte le grandi città, che in molti casi sono diventati difficilmente affrontabili anche da chi lavora e percepisce uno stipendio fisso, la stanza è diventata la sistemazione più gettonata anche tra i giovani al primo impiego. Questa tipologia di richiesta, quindi, ha portato il mercato delle stanze fuori dalla logica di stagionalità universitaria che da sempre lo ha contraddistinto, in quanto ora la domanda per la singola si spalma sull’anno e non si concentra più nei mesi che precedono l’inizio dell’anno accademico”.

Dove i prezzi sono aumentati di più

Rispetto al periodo aprile-settembre 2022 è la città di Bari ad aver conosciuto l’incremento di prezzo maggiore, +27,4%, passando da 288 euro al mese di media agli attuali 367 euro/mese. Segue Palermo al +25,4%, dove una singola è passata dal costare 245 euro/mese a 307 euro/mese. Sul terzo gradino del podio Ferrara che nel periodo ha guadagnato il 21,5%, passando da 295 euro/mese a 358 euro/mese.

Bonus affitto giovani

Dal momento che la misura del Governo denominata Bonus affitto giovani si applica anche alle stanze singole – se viene spostata la residenza nella casa così porzionata – abbiamo voluto indagare quanta parte del mercato risulterebbe accessibile a chi percepisse il netto massimo per poter ricevere il bonus (15.493,71 euro annui) nelle città più costose. A Milano risulterebbe così accessibile appena l’1% del mercato delle stanze singole. Infatti, per accedere alla totalità dell’offerta è necessario percepire almeno 25.139 euro netti all’anno, 10.000 euro in più rispetto a quanto previsto dal bonus. Anche la città di Bologna presenta una situazione difficile: è accessibile appena il 4,5% della proposta di singole. Va un po’ meglio a Roma dove l’accessibilità sale all’11,7%. A Firenze l’accessibilità è poco sotto il 10% mentre a Venezia si alza a sfiorare il 25%. A Modena e a Verona la percentuale torna ad abbassarsi, al 14% e al 17,2% rispettivamente. L’accessibilità a Padova si assesta al 25%, mentre a Napoli e a Brescia supera abbondantemente il 30%.

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