Venerdì 26 Aprile 2024

Acea ed Enea danno vita al Labsharing

Condivisione di laboratori e tecnologie di monitoraggio

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Il progetto è ambizioso. Labsharing è l’ultima iniziativa di Acea ed Enea, nata con il proposito di condividere laboratori e tecnologie di monitoraggio. Ed ecco che a Ecomondo 2020, la fiera della green economy di Rimini che quest’anno sarà in modalità virtuale e non in presenza a causa delle restrizioni dovute al Covid-19, la multiutility attiva nella gestione e nello sviluppo di reti e servizi nei business dell’acqua, dell’energia e dell’ambiente e l’Agenzia nazionale di riferimento per lo sviluppo economico sostenibile lanceranno il progetto Labsharing: l’idea è quella di mettere in comune laboratori, tecnologie e know-how per favorire la ricerca e il monitoraggio in campo ambientale con un approccio aperto al mondo dell’innovazione e della sostenibilità. Grazie al progetto, attraverso una piattaforma online dedicata, sarà possibile anche per soggetti terzi richiedere l’utilizzo di strutture d’eccellenza e supporto scientifico nel campo dei controlli ambientali di elevata complessità.

"Le analisi – la precisazione di Acea – riguarderanno soprattutto stato e qualità di acqua, aria, suolo ed ecosistemi, oltre a misurazioni di indicatori e pressioni ambientali associate a scarichi, rifiuti, siti contaminati ed emissioni. Labsharing è nata dall’iniziativa ‘Acea Open Asset’, volta allo sviluppo delle attività di open innovation dell’azienda". L’accordo tra la multiutility di riferimento per il Centro-Sud Italia e Enea darà vita ad un polo scientifico e tecnologico per attività di monitoraggio e salvaguardia dell’ambiente. Tutto ciò con l’obiettivo di raccogliere anche l’interesse degli enti di ricerca e delle università, "offrendo un accesso semplice e diffuso alle migliori tecnologie di analisi, tramite una sinergia fra strumentazioni di eccellenza, esperienze e know-how, quali quelle di Acea Elabori di Grottarossa a Roma e i laboratori di Enea dislocati sul territorio nazionale".

Labsharing è il risultato della collaborazione tra Acea ed Enea iniziata nel 2019. "Con questa iniziativa – continua la multiutility, primo operatore idrico in Italia – consolidiamo il nostro ruolo di catalizzatore dei processi di open innovation e sviluppo tecnologico. Questo progetto, che l’azienda lancia insieme a un partner leader in campo scientifico, ha l’obiettivo di mettere a fattor comune expertise di alto livello, per facilitare e supportare la ricerca e la salvaguardia dell’ambiente". È una scelta strategica precisa, quella dell’azienda con sede a Roma. Anche perché in Acea la crescita e la creazione di valore sono strettamente correlate al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità che caratterizzano sempre di più gli indicatori di performance.

Nel piano industriale 2020-2024, approvato pochi giorni fa, dei 4,7 miliardi di euro di investimenti complessivi circa 2,1 miliardi (oltre 400 milioni di euro in più rispetto al piano precedente) sono riferibili a specifici target di sostenibilità, scelti per priorità e rilevanza. Questi ultimi riguarderanno la tutela e la gestione della risorsa idrica, attraverso interventi sulla rete con un’ulteriore riduzione delle perdite di 11 punti percentuali in media, pari al recupero di 440 milioni di metri cubi di risorsa idrica cumulati in arco piano. Ma sarà anche garantito un notevole contributo allo sviluppo della mobilità elettrica, attraverso l’installazione di oltre 2.200 colonnine di ricarica e alla lotta al cambiamento climatico, attraverso l’incremento della produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici. È stato calcolato che l’operatività che il gruppo Acea metterà in atto nell’arco di piano inciderà positivamente sul Pil italiano per circa 6 miliardi di euro, generando occupazione direttamente e indirettamente per oltre 21mila persone.

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