Mercoledì 8 Maggio 2024

Welfare Pensioni più alte E smart working ai fragili

Lavoro agile prorogato fino a fine anno anche per i genitori di under 14

di Antonio Troise

Via libera alla proroga al 31 dicembre dello smart working per i lavoratori fragili e i genitori con figli fino a 14 anni. Ma anche disco verde per la rivalutazione delle pensioni, a partire dal prossimo primo ottobre. Sono le due principali novità destinate al mondo del lavoro contenute nel decreto aiuti bis che ha superato ieri l’esame del Senato. Ma, vediamo nel dettaglio, quali sono le novità.

Smart working per tutto il 2022. In estate era scaduto il diritto al lavoro da remoto per i dipendenti cosiddetti "fragili" e quelli con figli fino a 14 anni. La proroga a fine anno della misura, introdotta durante la fase più acuta della pandemia, non era entrata nella versione iniziale del provvedimento ed è stata inserita dopo un pressing del ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Per i genitori con figli piccoli l’azienda sarà obbligata a concedere il lavoro a distanza per mansioni che possono essere svolta in modalità "agile" a condizione che l’altro genitore lavori e non sia beneficiario di strumenti di sostegno al reddito. Invece per i "fragili" che svolgono attività non compatibili con il lavoro a distanza (come, ad esempio, la cassiera di un supermercato) il periodo di assenza dal lavoro sarà equiparato al ricovero ospedaliero. "Si tratta di un intervento fondamentale per tutelare le persone più fragili – ha commentato il ministro Orlando – e garantire una migliore conciliazione del tempo vita-lavoro grazie alla modalità agile".

Pensioni più ricche ma non per tutti. Buone notizie per i pensionati. Dal primo ottobre i trattamenti Inps saranno rivalutati del 2% a cui si aggiungerà, a partire dal mese successivo, la differenza nel calcolo dell’inflazione del 2021. Ma l’operazione, per ora, non è destinata a tutti ma solo a coloro che ricevono un assegno massimo fino a 2692 euro mensili, cioè 35mila euro all’anno. L’intervento previsto nel decreto sarà un assaggio ed avrà la forma di un anticipo "parziale". A cui si aggiungerà, a novembre, un’altra piccola rivalutazione, dello 0,2%, per via del ricalcolo dell’inflazione dello scorso anno. In tutto, l’incremento dovrebbe essere del 2,2%.

Si tratta di cifre modeste. Secondo uno studio della Uil, una pensione media di 952 euro mensili avrebbe un aumento pari 57 euro complessivi nel trimestre da ottobre a dicembre (circa 19 euro lordi al mese). Una cifra che salirebbe a 51 euro mensili per un assegno di 2622. Sempre al lordo delle tasse. La vera e propria rivalutazione scatterà dal primo gennaio prossimo, quando ci sarà l’adeguamento all’inflazione del 2022. E, secondo le prime stime, l’aumento medio potrebbe arrivare al 7%.